René Guénon
Rituali Iniziatici

 

   

 

I Riti hanno sempre lo scopo di mettere l'essere umano in rapporto, direttamente od indirettamente, con qualche cosa che supera la sua individualità e che appartiene ad altri stati di esistenza.  Non è necessario in tutti i casi che la Comunicazione così stabilita sia cosciente per essere reale, poiché si opera abitualmente mediante certe modalità sottili dell'individuo, modalità in cui la maggioranza degli uomini è attualmente incapace di trasferire il centro della propria coscienza.

 

    Ad ogni modo, sia l'effetto apparente o no, sia immediato o differito, il Rito porta sempre in se stesso la sua efficacia, a condizione beninteso, che sia compiuto in conformità alle regole tradizionali che ne assicurano la validità, e al di fuori delle quali , non sarebbe più che una forma vuota ed un vano simulacro. Questa Efficacia non ha niente di ''meraviglioso'', né di ''magico'', come talora pensano e dicono alcuni con una palese intenzione di denigrazione e di negazione, poiché risulta semplicemente dalle leggi nettamente definite secondo cui agiscono le Influenze Spirituali, leggi di cui la Tecnica Rituale non è insomma che l'applicazione e la messa in opera (N.d.T. : un po'' come accade nella Tecnica dell'Ipnosi Medica ove la semplice lettura del manuale da parte del Medico, ritmando e modulando opportunamente  la voce, induce lo stato di coscienza particolare denominato 'stato ipnotico').

 

    E' a questa tecnica concernente il maneggio delle influenze spirituali che si riferiscono propriamente espressioni come quelle di ''arte sacerdotale'' ed ''arte reale'' designanti le applicazioni rispettive delle iniziazioni corrispondenti (vedi più oltre); d'altra parte, si tratta qui di Scienza Sacra e Tradizionale, ma che, pur essendo sicuramente di un ordine del tutto diverso dalla scienza profana, non è perciò meno ''positiva'', anzi lo è realmente molto di più se si prende questa parola nel suo significato vero, che invece è abusivamente svisato dagli ''scientisti'' moderni.

 

    E' dunque un errore grave usare, come abbiamo spesso visto fare da uno scrittore massonico francese, apparentemente molto soddisfatto di questa " trovata" piuttosto disgraziata, 1'espressione di "giocare al rituale" parlando dell'adempimento dei riti iniziatici da parte di individui che ne ignorano il senso e che non cercano nemmeno di penetrarlo; una tale espressione non può convenire che nel caso di profani i quali simulassero i riti, non avendo qualità per adempierli validamente; ma, in un'organizzazione iniziatica regolare, per quanto degenerata possa essere in riguardo alla qualità dei suoi membri attuali, il rituale non è qualche cosa con cui si giochi; è e resta sempre una cosa seria e realmente efficace, seppure all'insaputa di coloro che vi partecipano.

 

    Un altro punto di importanza capitale è il seguente: l'iniziazione, a qualsiasi grado, rappresenta per l'essere che l'ha ricevuta, un'acquisizione permanente, uno stato che, virtualmente od effettivamente, egli ha raggiunto una volta per sempre, e che ormai nulla può togliergli.

 

    Il Legame stabilito dal carattere iniziatico non dipende affatto da contingenze quali possono essere quelle di una dimissione o di una esclusione, che sono semplicemente d'ordine ''amministrativo'', come già detto, e non toccano che le relazioni esteriori; se nell'ordine profano tutto si riduce a queste relazioni, per cui un'associazione non può dare altro ai suoi membri, queste stesse relazioni esteriori non sono invece nell'ordine iniziatico che un mezzo del tutto accessorio e non necessario, relativamente alle realtà interiori che soltanto interessano in verità.

 

    Per prendere, come applicazione di quanto abbiamo detto in ultimo, l'esempio più semplice , in riguardo alle organizzazioni iniziatiche, è del tutto inesatto parlare di un ''ex-Massone'', come si fa comunemente; un Massone dimissionario od anche escluso non fa più parte di una Loggia né di una Obbedienza, ma non per tal motivo è meno Massone; lo voglia o no, nulla cambia. Prova ne sia che , se in seguito viene reintegrato non lo si inizia nuovamente, e non lo si fa ripassare per i gradi già ricevuti. Così l'espressione inglese di unattached Mason è la sola che si addica correttamente a casi simili.

   

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