René Guénon
I Limiti del Mentale

 

 

E' il caso di insistere sulla insufficienza del mentale in riguardo ad ogni conoscenza di ordine propriamente metafisico ed iniziatico; siamo costretti ad usare questo termine di 'mentale' a preferenza di altri, come equivalente del sanscrito manas, poiché vi si ricollega per la radice; intendiamo con questo termine l'insieme delle facoltà di conoscenza specificatamente caratteristiche dell'individuo umano, la cui principale è la cosiddetta ragione.

 

    Ricorderemo che soltanto la conoscenza metafisica, nel vero significato della parola  (meta ta fusika : dopo le cose fisiche), essendo di ordine universale, sarebbe impossibile se non vi fosse nell'essere una facoltà del medesimo ordine, dunque trascendente in rapporto all'individuo: questa facoltà è propriamente l'intuizione intellettuale.

 

    L'uomo in quanto tale, con i suoi propri mezzi umani non può superare se stesso. Ma l'essere che in questo mondo appare come un uomo , è in realtà una cosa del tutto differente, in virtù del principio permanente ed immutabile che lo costituisce nella sua essenza profonda.

 

    Ogni conoscenza che può  dirsi veramente iniziatica risulta da una comunicazione stabilita coscientemente con gli stati superiori; ed è ad una tale comunicazione che si riferiscono nettamente termini come quelli di ''ispirazione'' e di ''rivelazione'', se li si considera nel loro significato più autentico.

 

    La conoscenza diretta dell'ordine trascendente, con la certezza assoluta che implica, è in se stessa evidentemente incomunicabile ed inesprimibile...

 

    i simboli, in virtù del loro carattere essenzialmente ''sintetico''   sono particolarmente adatti a servire da punto di appoggio all'intuizione intellettuale. Bisogna altresì aggiungere che i simboli , in virtù del loro lato ''non umano'' , o meglio, ''ultra-umano'' , portano in se stessi una influenza la cui azione è suscettibile a risvegliare direttamente la facoltà intuitiva in coloro che li meditano nel modo voluto.

 

    L'insegnamento iniziatico non deve mai prendere una forma ''sistematica'', ma deve invece aprirsi sempre su possibilità illimitate, in modo da poter far rilevare la parte dell'inesprimibile, che in realtà è veramente l'essenziale; in tal maniera il linguaggio stesso, quando è applicato alle Verità di quest'ordine, partecipa in qualche modo al carattere dei simboli propriamente detti.

 

    La conoscenza effettiva avviene mediante lo Spirito e l'Anima, vale a dire mediante l'Essere intero.

 

    Soltanto la rinuncia al ''mentale'' permette di valicare. Colui che si attacca al ragionamento, e non se ne disimpegna al momento voluto, resta prigioniero della forma, vale a dire della limitazione che definisce lo stato individuale; mai egli potrà dunque oltrepassare quest'ultimo, e non andrà mai oltre l'esteriore, vale a dire resterà legato al ciclo indefinito di ciò che si manifesta nel visibile. II passaggio dall'esteriore all'interiore è anche il passaggio dalla molteplicità all'unità, dalla circonferenza al centro, al punto unico da dove è possibile all'Essere Umano, restaurato nelle sue prerogative dello '' Stato Primordiale'', elevarsi agli Stati Superiori e, con la realizzazione totale della sua vera essenza, essere infine effettivamente ed attualmente quello che è potenzialmente dall'eternità. Colui che conosce se stesso nella verità dell'essenza eterna ed infinita, conosce e possiede tutte le cose in se stesso e per se stesso, poiché è pervenuto allo stato incondizionato che non lascia al di fuori di sé alcuna possibilità, e questo stato, in rapporto al quale tutti gli altri, per quanto siano elevati, non sono realmente che stadi preliminari senza alcuna comune misura con esso, questo stato, che è lo scopo ultimo di ogni iniziazione, è propriamente ciò che si deve intendere come I'Identità Suprema.

 

   

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