Osiride

Filippo Goti

 

Il Dio Osiride inventò i segni e la scrittura, portando così la civiltà in Egitto. Esso rappresenta quindi la forza organizzatrice, il passaggio da una fase di caos e anarchia, ad un ordine basato sul riconoscimento delle forme e degli spazi (cosmo). Essendo un Dio benefico e universale decise di portare tali doni al mondo intero, lasciando quindi l'Egitto al governo dell'amata sposa Iside. Durante la sua assenza, l'invidia e l'ambizione di suo fratello Seth crebbero, e al fine di spodestarlo dal trono, ordì una terribile congiura.

Con l'aiuto di raffinati artigiani e orefici realizzò uno stupendo scrigno, prendendo a misura il fratello Osiride, e lo promise a chiunque si fosse dimostrato capace di occuparlo alla perfezione con il proprio corpo. Ovviamente in tanti si sottoposero alla prova, durante un banchetto di palazzo per festeggiare il ritorno del legittimo Re, ma nessuno riuscì nell'impresa. Quando, lusingato e tentato, fu il turno di Osiride, lo scrigno fu richiuso è gettato nel Nilo, fino a scomparire nei flutti.

Iside, disperata, venne a sapere dell'accaduto, e si mise alla ricerca del cofano, fra mille e mille peregrinazioni venne a conoscenza che era presso Biblo che la corrente aveva trasportato il contenitore con il corpo dell'amato Osiride. Esso si era arenato nei pressi di un cespuglio, che miracolosamente si trasformò in un maestoso albero, racchiudendo nel tronco e nelle radici il prezioso baule. Il Re di Biblo stupefatto dall'imponenza dell'albero, un'acacia, decise che sarebbe diventato una delle colonne portanti del suo palazzo, lo fece quindi tagliare dai suoi servitori. Sconvolta dal dolore per la sorte del compagno, essa ogni notte si trasformava in rondine per stare vicina alla colonna, lanciando pietosi e strazianti richiami, ma non ottenne nessun risultato. Decise quindi di introdursi, come governate del figlio del Re, nel palazzo e attraversò formule e simboli magici riportare in vita Osiride, ma fallì nuovamente. Era nel tempo diventata amica della moglie del Re, e in riconoscenza del tentativo di far divenire immortale l'erede al trono, ottenne il permesso di prendere la colonna che racchiudeva il sarcofago. Caricatala su di un carro, percorse la via del ritorno, e in località Buto aprì il contenitore per cercare di rendere vita alla sposo, ancora una volta fallì, ma ne rimase incita. Nascose in tale luogo paludoso il suo carico, ma presto Seth venuto a sapere della cosa, lo ritrovò e ne fece scempio, smembrandolo in 14 pezzi, che disseminò lungo tutto il regno di Egitto.

Iside nuovamente si pose alla ricerca, e recuperò tutte le membra di Osiride, con eccezione del fallo, divorato dal terribile Ossirinco. In ogni città dove furono ritrovate, venne edificato un tempio, e al termine, grazie all'aiuto di Anubi, Thoth, e Netis il corpo fu ricomposto, e sulle pareti del sepolcro vennero incise magiche parole e potenti talismani che lo riportarono alla vita. Ma Osiride non regnò più sull'Egitto, ma sull'Oltretomba.

La storia di Osiride è rappresenta l'eterno conflitto fra il principio organizzatore, e quello del caos (Seth) e come questi sono fratelli, in quanto eguali colonne su cui si regge tutta la manifestazione. Dalla morte di Osiride, e successiva sconfitta del perfido fratello, si genererà un nuovo ordine, così che il ciclo del tempo e dell'uomo sia in perenne movimento. In ogni uomo vi è questo duplice aspetto, la conscia razionalità, e i terribili segreti dell'inconscio. Il Regno finale di Osiride nella terra nell'oltretomba, è proprio rappresentativo della necessità di calare la luce nelle terre oscure dei più profondi recessi del nostro animo.

Omaggio a Osiride

"Omaggio a te, Osiride, Signore dell'eternità, Re degli Dei, che hai molteplici nomi, che hai forme sacre, tu essere di forma occulta nei templi, tu che hai il Ka sacro. Tu sei il governatore di Tattu (Busiris) e anche potente in Sekhem (Letopolis). Tu sei il Signore verso il quale le preghiere sono dirette nel nome di Ati, tu sei il Principe del cibo divino in Anu. Tu sei il Signore che è commemorato in Maati, l'Anima Occulta, il Signore di Qerrt (Elephantine), il supremo Sovrano nel Muro Bianco (Menfi). Tu sei l'Anima di Ra, il suo proprio corpo, e possiedi il suo luogo di riposo in Henensu (Herakleopolis). Tu sei colui che è caritatevole e sei pregato in Nart. Tu fai si che la tua anima venga elevata. Tu sei il Signore della Grande Casa in Khemenu (Hermopolis). Tu sei il potente di vittorie in Shas-hetep, il Signore dell'eternità, il Governatore di Abydos. Il cammino del suo trono è in Ta-tcheser (una parte di Abydos). Il tuo nome è consolidato nelle bocche degli uomini. Tu sei l'essenza delle Due Terre (Egitto). Tu sei Tem, colui che nutre Kau (Doubles), il Governatore delle Compagnie degli Dei. Tu sei lo Spirito caritatevole tra gli spiriti. Il dio dell'Oceano Celeste (Nu) attirava da te le sue acque. Tu emani il vento del nord al vespro e il respiro dalle tue narici alla soddisfazione del tuo cuore. Il tuo cuore rinnova la sua giovinezza, tu produci.... Le stalle nelle quote celestiali sono obbedienti verso di te e le grandi porte del cielo si aprono innanzi a te. Tu sei colui verso il quale le preghiere sono dirette nel cielo del sud e grazie sono offerte da te nel cielo del nord. Le imperiture stelle sono sotto la tua sorveglianza e le stelle che non tramontano mai sono i tuoi troni. Offerte appaiono innanzi a te secondo il decreto di Keb. Le Compagnie degli Dei pregano te e gli dei del Tuat (Altro Mondo) annusano la terra per renderti omaggio. Le somme parti della terra si inchinano innanzi a te e il limiti dei cieli ti implorano con suppliche quando ti vedono. Coloro che sono sacri sono sconfitti innanzi a te e tutto l'Egitto ti ringrazia quando incontra la Tua Maestà. Tu sei lo Spirito-Corpo che sorge, il governatore degli Spiriti-Corpi; il tuo rango è permanente, radicato è il tuo dominio. Tu sei il Sekhem (Potere) della Compagnia degli Dei, grazioso è il tuo volto e amato da chi lo vede. La paura di te prevale in tutte le terre a causa del tuo perfetto amore, ed essi gridano il tuo nome rendendolo il primo dei nomi, e tutta la gente ti fa delle offerte. Tu sei il signore che è commemorato nei cieli e sulla terra. Tante sono le grida fatte a te alla commemorazione del Uak e con un solo cuore e voce l'Egitto innalza grida di gioia a te. "Tu sei il Grande Capo, il primo tra i tuoi fratelli, il Principe della Compagnia degli Dei, l'instauratore del Giusto e della Verità dovunque nel mondo, il Figlio che è stato posto nel grande trono di suo padre Keb. Tu sei il diletto di tua madre Nut, il potente di valore, che abbatté il maligno Sebau. Tu resistetti e scoffissi il tuo nemico, e portasti la paura nel tuo avversario. Tu porti i limiti delle montagne. Il tuo cuore è fisso, le tue gambe sono ferme. Tu sei l'erede di Keb e della sovranità delle Due Terre (Egitto). Egli (Keb) ha visto i suoi splendori, egli ha decretato per lui la guida del mondo tramite la sua mano fino alla fine dei tempi. Tu hai creato questa terra con la tua mano, e le acque, e i venti, e la vegetazione, e tutto il bestiame, e tutti gli uccelli piumati, e tutti i pesci, e tutte le cose striscianti e di conseguenza tutti gli animali selvatici. Il deserto è legittimo possedimento del figlio di Nut. Le Due Terre (Egitto) sono soddisfatte di incoronare te sul trono di tuo padre, al pari di Ra. "Tu ruoti nell'orizzonte, tu hai illuminato le tenebre, tu emetti aria dalle tue piume, e tu inondi le Due Terre come il Disco all'alba. La tua corona permea la sommità del cielo, tu sei il compagno delle stelle e la guida di ogni dio. Tu sei caritatevole nel decretare e parlare, il favorito della Grande Compagnia degli Dei, e il prediletto della Piccola Compagnia degli Dei. Sua sorella (Iside) l'ha protetto, e ha respinto lo spirito maligno e ha sviato le piaghe (del diavolo). Ella proferisce la formula magica col magico potere della sua bocca. La sua lingua era perfetta e non ha mai fermato una parola. Caritatevole nel dominio e nella parola era Iside, la donna dalle parole magiche, la sostenitrice di suo fratello. Ella lo cerca continuamente, ella vaga tutt'attorno a questa terra di dolore e non si posa senza averlo trovato. Ella creò la luce con le sue piume, ella creò l'aria con le sue ali ed emise il lamento di morte per suo fratello. Ella sollevò i membri inattivi il cuori dei quali erano inerti, ella estrasse da lui la sua essenza, ella fece un erede, ella tirò su il bambino in solitudine, e il luogo dove non fu conosciuto, e crebbe in forza e statura e la sua mano era potente nella Casa di Keb. La Compagnia degli Dei gioì, gioì, all'avvento di Horus, il figlio di Osiride, il cuore del quale era risoluto, il trionfante, il figlio di Iside, l'erede di Osiride."

( Tradotto dall'originale da E.A. Wallis Budge )

 

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