Antonio D'Alonzo

Livella

 

La Livella e il filo a piombo sono gli attributi dei due Sorveglianti, i quali rispondono della disposizione di Apprendisti e Compagni nelle due Colonne del Tempio. La Livella è essenzialmente una Squadra, cui è collegato un Filo a Piombo: la Squadra rinvia alla dimensione orizzontale, il Filo a Piombo alla dimensione verticale. Nell’Iniziato la dimensione verticale interseca quella orizzontale. La Squadra è l’accrescimento del sapere cognitivo, lo studio, l’erudizione. Senza questa dimensione, l’Iniziato non può comprendere un mondo che diventa sempre più complesso, liquido, globale, multidisciplinare. Lo studio- la Squadra- permette di fronteggiare le inevitabili difficoltà che si devono mettere in conto negli studi tradizionali, quando ci si confronta con la contemporaneità. L’orizzontale serve a padroneggiare soprattutto i documenti filologici della Tradizione, rituali, dottrine, storia della gnosi. Ma l’Iniziato non può limitarsi ad avere «cultura», ad «essere colto»: l’erudizione esoterica è condizione necessaria, ma non sufficiente. È necessario possedere anche la dimensione verticale, il Filo a Piombo, che riporta sull’Asse Spirituale, nell’Intervallo tra l’inizio e la fine, la nascita e la morte. L’asse verticale è il Grande Reale, lo spazio della contemplazione, il ritorno al Centro. Non c’è Iniziazione senza questo indispensabile stare sul Centro Iniziatico: questo è il vero significato del simbolismo della Croce, che serve ad orientare l’uomo all’incrocio tra la dimensione verticale (Filo a Piombo e Compasso) e quella orizzontale (Squadra); tra la conoscenza profana- il Vanitas Vanitatum dell’Ecclesiaste- e il ritorno al Centro, all’Intervallo (la contemplazione che permette di uscire ek-staticamente[1] dal tempo cronologico, inteso come successione lineare di passato, presente, futuro). Il passaggio dalla Perpendicolare alla Livella simboleggia l’elevazione dal grado di Apprendista a quello di Compagno d’Arte. Oswald Wirth riconduce la Livella al simbolo alchemico dello Zolfo. La sintesi della perpendicolare con la Livella necessita della Squadra del Venerabile; l’uguaglianza non può prescindere dall’espansione orizzontale della conoscenza (Squadra), che a sua volta ha bisogno di essere controbilanciata dal riallineamento sull’asse verticale dello Spirito (Filo a Piombo e, al contempo, Compasso del Grande Architetto dell’Universo): il livellamento tra gli uomini, se non si fonda sui superiori valori della Tradizione, rischia di trasformarsi in una massificazione omologante. La Livella rientra nel gruppo dei simboli assiali (Albero, Torre, Spada, Tempio, Scala, ecc.), la cui peculiarità consiste nel rinviare al collegamento tra la dimensione metafisica e quella sensibile, tra il Cielo e la Terra. In tal senso, la Livella è un Axis Mundi, un simbolo che mette in contatto l’Alto con il Basso, come insegna la Tabula Smaragdina: «Ciò che è in Alto è come ciò che è in Basso; ciò che è in Basso è come ciò che è in Alto». Essa, però, oltre a svolgere una funzione di collegamento, testimonia la presenza del Sacer, del Polo Iniziatico.



[1] Ek-stasi: che fuoriesce dalla stasi temporale, che ritorna all’interiorità, al Sé.

                     

   

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