Willermoz

Quaderno 1

 

"Istruzione particolare e segreta per mio figlio, affinché gli venga comunicata quando avrà raggiunto l'età della perfetta virilità, se allora si mostrerà degno di riceverla."


Questo quaderno contiene un sunto molto breve del Trattato della Reintegrazione degli Esseri di Martinez de Pasqually, in cui si trovano diffusamente idee e termini propri a Willermoz. Ne rilevo qualche passaggio. Ciò che il padre vuole trasmettere al proprio figlio sono "spiegazioni della più alta importanza" che, poco conosciute a quel tempo, lo furono molto durante i primi secoli del cristianesimo, spiegazioni che fanno apprezzare nel suo giusto valore la dottrina religiosa cristiana. Si tratta, dunque, di un insegnamento di religione esoterica. Viene descritto lo stato di Adamo prima e, soprattutto, dopo la caduta e si afferma che la religione fu data a lui ed ai suoi discendenti "come un mezzo per il ritorno e la riabilitazione, dopo la espiazione individuale di ciascuno." La potenza demoniaca ispirò il crimine di Caino le cui tendenze naturali erano a lui favorevoli per farne il suo primo ministro.
"Ma fu potentemente difeso e conservato dal giusto e puro Abele che, conoscendo i disegni abominevoli di suo fratello, annullò per mezzo delle operazioni del suo culto puro, gli sforzi della potenza perversa di quegli e offrì volontariamente al Signore la sua forma corporea in olocausto per giungere alla perfetta riconciliazione con suo padre, fino ad allora incompleta, e fu per mezzo di questa prima stirpe che avvenne il primo tipo della grande riconciliazione universale, come ugualmente nella seconda stirpe sotto Abramo, Isacco figlio della Promessa, ne divenne il secondo tipo."
Continuo a scegliere alcuni passaggi curiosi: vi viene sostenuto che gli uomini primitivi erano più vicini alla divinità ed erano più ricettivi rispetto alle influenze celesti. Vi è anche un attacco nei confronti dei filosofi razionalisti.
"Questo è il momento per farvi osservare quanto sia grande e assurda l'ignoranza dei sedicenti sapienti dei nostri giorni, di questi spiriti leggeri e superficiali che, disdegnando ogni esame compiuto sulle basi fondamentali, sulle quali essi dovrebbero coordinare le loro idee per elaborarne di giuste, che ostentando del disprezzo per ogni conoscenza storica e religiosa che a loro si oppone, pretendono e sostengono con ridicola arroganza, che gli uomini della prima età abitavano le foreste, sono vissuti nell'assoluta ignoranza di ogni principio religioso e sociale, che è in conseguenza della paura e del senso del male che loro hanno avuto la prima percezione di un essere superiore e buono capace di proteggerli, o malvagio che doveva essere placato per mezzo di sacrifici e vittime, e che essi hanno vissuto come selvaggi e cannibali, più simili alle bestie feroci e senza avere altra guida se non il senso, della loro esistenza e l'istinto dei loro bisogni. Questi orgogliosi ignoranti sono da compiangere poiché non avvertono che sono essi stessi sottoposti al giogo della potenza infernale di cui si rendono seguaci, che il loro orgoglio farà sì che saranno castigati nello stesso modo con cui furono colpiti i primi uomini, con la sola differenza che la loro profonda ignoranza delle cose divine non li renderà tanto criminali quanto coloro i quali in modo consapevole hanno prevaricato. Quanto a voi: riconoscete con noi che gli uomini della prima età hanno avuto tutto il complemento possibile di conoscenze che era necessario avere, che essi hanno meglio conosciuto le operazioni divine della creazione universale, la grandezza originale dell'uomo e le funeste conseguenze della sua caduta che non sono oggi conosciute dalla massa poiché, dopo l'avvento temporale del divino redentore degli uomini, tale conoscenza è meno necessaria, ma quanto più essi sono stati vicini all'inizio del mondo e all'epoca della caduta dell'uomo, tanto più la misericordia divina ha prodigato il suo potente soccorso per aiutarli a rialzarsi e per rendere, per mezzo di una fedele trasmissione e del loro esempio, lo stesso servizio ai loro discendenti: è questo ciò di cui un'attenta lettura delle Sacre Scritture non permette di dubitare poiché, con i patriarchi della prima e della seconda generazione, si vede la frequente comunicazione dei deputati divini con essi e con gli uomini giusti del loro tempo."
Passiamo all'epoca posteriore al diluvio. Il peccato commesso da Cam è peggiore di quello che Mosé ha osato comunicare. Lui ed i suoi discendenti furono banditi nella regione meridionale, "il centro dell'Azione del Male".
La trasmissione del sacro deposito delle conoscenze segrete delle scienze divine nella loro primitiva purezza che Noé aveva ricevuto dai suoi predecessori, fu effettuata da Sem, il suo primogenito, che le ricevette con la benedizione paterna.
A questo punto Willermoz fa’ una digressione curiosa ma istruttiva:
"Questa benedizione, segno sensibile e testimonianza della benedizione divina che il Patriarca poteva dare ad uno solo dei suoi figli, a quello che era stato eletto da Dio, e di solito al primogenito, era l'atto concreto della trasmissione che gli faceva delle sue conoscenze e dei suoi poteri quando presentì la prossima fine della sua azione temporale; questa, dunque, era la parte più importante e più desiderata della sua eredità poiché non poteva augurare agli altri suoi figli che beni e piaceri materiali; come lo si vede nella condotta di Isacco verso i suoi
figli Giacobbe ed Esaù, nella grande gioia dell'uno e nella disperazione dell'altro. È da là, da questa origine sacra che proviene l'uso che l'orgoglio ha fissato tra gli uomini e che regna ancora decisamente nella classe degli uomini ricchi e cioè di eleggere il primogenito erede
universale e di privare quasi interamente tutti gli altri; ma come questo diritto, di convenzione umana, si applica soltanto ai beni materiali e non poggia più sulle basi essenziali primitive, né su alcuna potenza virtuale dell'erede, così questo non ha prodotto altro che ingiustizia, recriminazioni e dissensi."
L'istruzione religiosa ha cambiato forma ad ogni nuova epoca. Dopo la Prevaricazione di Cam: "Si avvertì maggiormente la necessità di classificarla, definirla entro i giusti limiti e di distribuirla con maggiore cautela. Da allora essa fu suddivisa in molteplici parti distinte:
1. L'insegnamento della dottrina dogmatica fondamentale, essendo riconosciuta come necessaria per tutti, fu destinata a tutti senza eccezioni.
2. La conoscenza storica delle cause originali e dei fatti relativi alla creazione dell'universo temporale e alla sua destinazione, dello scopo primitivo della creazione dell'uomo generale, delle sue funzioni temporali nel suo primitivo stato, della sua caduta e delle deplorevoli conseguenze, infine, dei mezzi per operare il culto esteriore per i bisogni particolari, fu concentrato in un piccolo numero di uomini scelti e riservato ai capi delle grandi famiglie dopo che essi erano stati provati a sufficienza. È là che si trova l'origine delle antiche e segrete iniziazioni, più o meno degradate e corrotte, che seguono il genio del popolo che le adottò e di cui si trovano le tracce in tutte le parti del mondo, utilizzate come base per la dappertutto, ma che furono patriarcale e che, trasmessa di età trasmissione della tradizione fino a noi.
3. La conoscenza delle leggi cerimoniali, dei sacrifici e delle operazioni segrete del grande culto divino e quella dei grandi nomi divini la cui invocazione fatta dall'operatore costituiva la sua virtualità, la forza ed i grandi risultati delle sue operazioni, furono date e riservate esclusivamente al solo capo patriarcale che divenne così il sommo sacerdote della famiglia umana, nonché ai suoi successori."
Qui l'istruzione del quaderno D1 si interrompe bruscamente. Sono mancanti la spiegazione dell'origine delle società iniziatiche e quella del Pontificato tradizionale.


                                                                                           

   

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