Il Sacro Iao

 

 

Luigi Paioro

 

 

Introduzione

Questo scritto non vuole essere un compendio storico ed etimologico intorno al misterioso IAO; molti altri si sono impegnati in questa ricerca e studio ben prima di me, a cominciare da eminenti autori quali Fürst fino a noti esoteristi come H.P. Blavatsky, Krumm Heller, Samael Aun Weor e perfino il direttore della presente rivista, Filippo Goti, con un pregevole articolo dal titolo La formula I.A.O.1

 

Il presente vuole essere uno stimolo ad avvicinarsi alle sacre sillabe al fine di compiere delle pratiche, degli esercizi spirituali facendo perno su questo antico mantra gnostico cristiano.

Tuttavia una premessa sulle origini del mantra ritengo sia doverosa, almeno nei confronti di coloro che lo incontrano per la prima volta.

 

Le origini

Non si hanno informazioni certe sulle origini di IAO salvo per il fatto che sicuramente sono molto antiche. Alcuni studiosi quali Fürst, vogliono farlo risalire alle antiche civiltà dei fenici, dei semiti ed altre civiltà che sembra venerassero un dio totem (idolo) di nome IAO, considerato il Dio Supremo. Tale divinità divenne il Dio di Mosè, Jehovah indicato con il noto tetragramma ebraico YHVH (יהרה). Il misterioso dio di Mosè lo ritroviamo negli antichi testi magici egizi riproposto con il nome di Yohel, Yaho e Yao:

«[...] Ah, io sono Murai, Muribi, Babel, Baaoth, Bamui, il grande Agatodemone, Murathao, che assume la forma di anima (ba) che riposa su nel cielo dei cieli, Tatot Tatot, Buel Buel, Muihtahi Muihtahi, Lahi Lahi, Bolboel, Aa, Tat Tat, Buel Buel, Yohel Yohel, il primo servitore del grande dio, che dà una grandissima luce, il compagno della fiamma, sulla cui bocca è il fuoco inestinguibile, il grande dio che siede dentro la fiamma del lago del cielo, nella cui mano sono la grandezza e la potenza del dio! Manifestati a me, qui, oggi, esattamente come ti manifestasti a Mosè sulla Montagna, davanti al quale creasti la tenebra e la luce.

[...] O Nut, madre dell'acqua, o Ipi, madre del fuoco, vieni da me Nut, madre dell'acqua, vieni Ipi, madre del fuoco, vieni a me Yaho!

[...] Yao, Tabao, Sokhamamu, Akhakhanbau, Sanauani, Ethie, Komto, Kethos, Basaethori, Thmla, Akhkhu, rispondetemi su ogni cosa sulla quale vi interrogo qui oggi.»2

La sua comparsa definitiva nella forma di Iao come la conosciamo oggi è dovuta agli gnostici cristiani primitivi da cui si è trasmesso fino ai giorni nostri. Per gli gnostici cristiani Iao è Dio, che si sdoppia nel Grande Iao e nel Piccolo Iao. Nei testi gnostici, le tre vocali sono spesso ripetute più volte, mutando l'ordine delle vocali e con prolungamenti a volte chiaramente evocatorii.

Il significato

Due passi significativi sull'importanza ed il significato di IAO per i cristiani primitivi li troviamo nel testo del Pistis Sophia:

«[...] Con i discepoli indossanti abiti di lino e rivolgendosi ai quattro angoli del mondo, Gesù gridò: iaw iaw iaw [iao iao iao]. Questa è la spiegazione: jota, perché è scaturito il tutto; alfa, perché ritornerà di nuovo; omega, perché avrà luogo il compimento di tutti i compimenti.»

Il significato di a e w è immediato se si considera che sono rispettivamente la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco. Quindi con la a si ha l'inizio di ogni cosa, e quindi il principio di continua manifestazione e ritorno; con la w abbiamo la fine di ogni cosa, il compimento. Il significato della i è meno intuitivo specie se si considera che l'attuale testo è la traduzione in italiano di una traduzione in inglese di una traduzione in copto del testo in greco! È probabile che nel testo originale greco fosse presente una coniugazione del verbo ihmi (íemi), ossia mandare, inviare, emettere, da cui la parola scaturire. Quindi iaw ingloba tutta la cosmogonia.3

«[...] Questi sono i nomi che darò dall'infinito: scrivili con un segno affinché d'ora in avanti i figli di Dio siano manifesti.

Il nome dell'immortale è: aaa [aaa], www. [ooo]. Il nome della voce per la quale si mosse l'uomo perfetto è: iii [iii].»4

Quest'ultimo passo del Pistis Sophia viene commentato da Samael Aun Weor che ci dà una spiegazione esoterica delle tre sillabe sacre:

«[...] IAO è il nome sacro. IAO è il mantra della nona sfera. IAO è il dharani [5] della magia sessuale. La I ci ricorda ignis, fuoco. La A ci ricorda acqua, l'acqua. La O ci ricorda origo [6], il principio, lo spirito. I è ignis, INRI, lo zolfo. A è acqua, il mercurio della filosofia segreta. O è origo, il principio mediatore tra lo zolfo e il mercurio della filosofia segreta [7]. L'Uomo Perfetto si mette in movimento per mezzo della I, che è ignis, INRI, il fuoco. La A, acqua, il mercurio che si estrae dal minerale grezzo, anima metallica dello sperma sacro, l'acqua che non bagna, è la fonte dell'immortalità. La O, origo, il principio mediatore tra lo zolfo e il mercurio, unisce queste due sostanze prima di morire. Lo zolfo e il mercurio, uniti mediante il sale, originano il carbonchio rosso, la pietra filosofale.8»

Si tenga presente, inoltre, che il Cristo è l'Uomo Perfetto, il quale viene spesso simbolizzato con il pesce, che in greco si scrive IcquV (ichtùs), da cui un'altra spiegazione della jota. In caratteri latini, tale termine fu anticamente trascritto come ICTYS, ed interpretato come Iesous Christos Theou Yios Soter, che tradotto è: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.

L'aspetto sessuale

Le modalità generali sulla vocalizzazione dell'IAO le troviamo in un testo di Samael Aun Weor dove afferma:

«[...] Si deve prolungare il suono delle tre poderose vocali, così: iiiiiii, aaaaaaa, ooooooo, allungando il suono di ogni vocale. Si esala l’aria dopo averla inalata ed aver riempito i polmoni. Si inala contando fino a venti. Si trattiene contando fino a venti, poi si esala l’aria vocalizzando la lettera I. Nella esalazione si conta fino a venti. Si fa lo stesso per la lettera A. Quindi si prosegue con la lettera O. Questo per sette volte. Dopo si continua con i potenti mantra arcaici Kaulakau, Saulasau, Zeesar [9]10

In seguito specifica come ogni singola sillaba del mantra IAO sia in relazione con una parte dell'uomo da far vibrare e stimolare, affermando:

«[...] Tornando ora al mantra IAO, che come abbiamo già detto è il nome Dio tra gli gnostici, aggiungeremo quanto segue: la vocale I fa vibrare la ghiandola pineale e l’embrione d’anima che ogni essere umano incarna. La vocale A porta ad un'alta vibrazione il veicolo fisico, e la formidabile O fa vibrare i testicoli [11] trasmutando meravigliosamente il liquore seminale fino a convertirlo in energie cristiche che ascendono vittoriosamente fino al calice (il cervello).»12

Ora abbiamo un quadro abbastanza completo che ci consente di comprendere la stretta relazione tra il mantra IAO e la trasmutazione dell'energia creatrice. Abbiamo infatti visto come tale vocalizzazione sia particolarmente indicata nell'ambito della alchimia sessuale di coppia, ma per estensione possiamo considerarla valida in generale, anche al di fuori della coppia.

La trasmutazione dell'energia sessuale al di fuori della coppia è altresì propedeutica e complementare a quanto poi si possa realizzare all'interno della coppia. Quindi è una pratica fortemente consigliabile sia per i single sia per chi è in coppia, anche qualora già attuasse un lavoro alchemico a due vasi.

La pratica

Vedremo ora come attuare un esercizio spirituale che attui una trasmutazione sessuale e congiuntamente stimoli un' esperienza mistica attraverso la vocalizzazione e contemplazione delle sacre sillabe IAO.

Si prepari con cura il luogo dedicato alla pratica. Dovrà essere silenzioso, né troppo caldo né troppo freddo, e profumato con incensi o essenze.13

Ci si sieda in un luogo comodo mantenendo la schiena ben eretta, in una postura composta ed elegante ma che consenta di essere mantenuta per un tempo prolungato.

Si compia un esercizio di rilassamento del corpo, percorrendo ad una ad una le varie parti del corpo a partire dagli arti inferiori fino alla testa, cercando di rilasciare ogni tensione. Si presti particolare attenzione alle spalle e alla schiena, le quali solitamente risultano più irrigidite. Immaginare di massaggiare le zone irrigidite può essere di aiuto.

Giunti alla testa si faccia attenzione a rilassare i muscoli facciali ed in seguito si immagini di rilassare il cervello come se fosse un muscolo. In questo modo ci si inoltri in un esercizio di acquietamento della mente.

Si osservino i pensieri e non li si trattenga, cercando il più possibile di calmare la mente.

Ottenuto un soddisfacente livello di calma si cominci la vocalzzazione precedendola con tre respiri a pieni polmoni. Si inala l'aria molto lentamente14. Durante la inalazione si immagini l'energia sessuale che dalle gonadi ascenda lungo la colonna vertebrale fino alla cima della testa, dove risiede la ghiandola pineale. Si trattenga il fiato per lo stesso periodo di tempo dell'inalazione cercando di mantenersi in uno stato di sospensione del pensiero. Quindi si esali lentamente l'aria, sempre per lo stesso intervallo di tempo, vocalizzando prolungatamente la vocale i ed immaginando l'energia creatrice trasmutata che dalla pineale discenda fino al centro della fronte e quindi fino al cuore. Si ripeta il ciclo per la vocale a e poi o. Si vocalizzi il mantra per sette volte.

In seguito ci si riporti ad uno stadio di rilassamento e calma mentale. In questo stato di quiete si mediti sull'IAO attendendo serenamente di avere qualche intuizione o comprensione in forma dialettica, emotiva o immaginativa.

Se lo si desidera, dopo un periodo di meditazione, si può ripetere il mantra sette volte e poi riprendere la meditazione. La coppia mantra-meditazione può essere compiuta quante volte si vuole, a piacere.

Si termina la pratica riprendendo lentamente il controllo del proprio corpo.

Bibliografia

Internet, Theosophy, vol. 58, da http://www.wisdomworld.org/additional/christianity/IAO.html

Internet, Origine del Pesce "Cristiano", http://www.albatrus.org/italian/potpourri/paganesimo/origine_pesce_cristiano.htm

Samael Aun Weor, Il Pistis Sophia svelato, edizione privata.

Samael Aun Weor, Il matrimonio perfetto, edizione privata.

Samael Aun Weor, Tarocchi e cabala, edizione privata.

Samael Aun Weor, Il mistero dell'aureo fiorire, edizione privata.

Edda Bresciani, Testi religiosi dell'antico egitto, Arnoldo Mondadori Editore.

Luigi Moraldi, Testi gnostici, U.T.E.T. edizioni.

Luigi Rocci, Vocabolario greco-italiano, Ed. Dante Alighieri.

Violet Mac Dermot, Pistis Sophia, University Collage, Department of Egyptology, London.

1Lex Aurea n. 3, marzo 2004.

2Tratto da Una evocazione di dio (diretta, per incubazione) di metodo provato, in Testi religiosi dell'antico egitto, pp. 322-27, a cura di Edda Bresciani, Arnoldo Mondadori Editore. Per maggiori informazioni vedi nota a p. 319.

3Alcune curiosità linguistiche. In greco iaomai (iáomai) significa curo, medico, risano oppure guarisco. Il termine iah (iaé) in dorico diventa iwa (ioá), e significa voce, grido, suono ed ha la sua controparte in aiw (aio) che significa percepisco, sento, odo.

4Luigi Moraldi, Testi gnostici, U.T.E.T. editore.

5Dharani è equivalente a mantra.

6Ignis (fuoco), acqua (acqua), origo (origine, principio) sono termini latini.

7L'alchimia.

8Samael Aun Weor, Pistis Sophia svelato, edizione privata.

9I mantra Kaulakau, Saulasau, Zeesar verranno approfonditi in un prossimo articolo.

10Samael Aun Weor, Il matrimonio perfetto, cap. 9.

11Per le donne le ovaie.

12Ibid.

13Alcuni gradiscono mettere una musica rilassante di sottofondo, ma non è strettamente necessario; questo rimane a discrezione del praticante.

14All'inizio possono bastare cinque o sei secondi, poi con il tempo e la pratica si prolunghi fino al limite massimo di venti secondi. Se si compie la pratica in gruppo e sono presenti sia uomini che donne, il gruppo tenga presente che le donne hanno in genere una capacità polmonare inferiore, e quindi è bene far stabilire da loro il ritmo.

 

 

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