Khechari Mudra la pratica

Filippo Goti e Giuseppe di Mascio

 

 

Premessa

E’ interessante notare come spesso in ambito esoterico si tenda ad una sorta di simulacro operativo, dove l’operatore crede che basti la semplice ripetizione automatica di gesti, segni, e suoni affogati in qualche complessa cerimonia, per ottenere miracoli, intercessioni angeliche, apparizioni divine, e quanto altro la fantasia e il bisogno sembrano dettare. Ciò che ai più sfugge è come per scoccare una freccia non solo serva volontà ed arco, ma anche e soprattutto la forza per farlo. Una corretta visione dell’operatività prende necessariamente le mosse, dal considerare come l’Opera prima è il corpo, la mente e l’anima dell’esoterista, e che solo successivamente ( se proprio non sa come impiegare il proprio tempo ), questo si potrà permettere lo sfizio di operare proiezioni nel fenometico. Se bastasse eseguire quanto letto, ricevuto dialetticalmente, allora si dovrebbe constatare come ogni presunto iniziato sia un modellatore di entità; ma a quanto mi risulta demoni ed angeli  non si scomodano per ogni scimmiottamento umano. Si voglia notare, e poi concludo questa premessa, come nei poderosi saggi di teurgia, di magia, che tanto imperversano per librerie e conventicole ciò che realmente conta ( la formazione dell’operatore ) è assente o relegato in poche righe.

Apocalisse 6:12 Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue,

Apocalisse 8:1 Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora.

 

Riferimenti dal taoismo a Raimondo Lullo

Quanto qui riportato avrà senso compiuto nelle note conclusive a questo lavoro.

Il Vaso Servo corre lungo la parte anteriore del corpo iniziando dall'alto verso il basso. E di natura yin, femminile e fredda.

Il Vaso Guida, che corre lungo la parte posteriore del corpo è di natura yang, maschile e calda.
Uniti, questi due canali formano il Piccolo Cerchio Energetico, col quale sono collegati tutti gli organi vitali. Per unire i due canali è proprio necessario **Kechari Mudra**, però, a differenza di quanto ho letto nei vostri interventi, SENZA pressione ritmica. Ovvero si lascia la lingua in leggerissima pressione per la durata della meditazione o della pratica.

Quando il circolo è stato instaurato e tutte le vie sono pervie, yin e yang si mescolano armonicamente; e ricevono energia, "acqua ignea" o "fuoco liquido", ormoni e forza vitale tutti gli organi e i tessuti.

In questo modo l'energia può venire accumulata, trasformata e assorbita là dove è più necessaria. Ovviamente stiamo parlando di "fenomeni fisici", dopo una pratica costante di 3-6 mesi perfettamente avvertibili e 'direzionabili'.

Il piccolo circolo energetico inizia e termina in corrispondenza del centro ombelicale. Il Vaso servo dal palato scende al perineo. Per aprire questo canale si comincia ad operare dall'ombelico scendendo da esso al perineo. E si provvede ad aprire il restante tratto del Vaso Servo solo dopo aver aperto il canale dorsale (Vaso Guida).

Dunque due semplici notazioni:

Il Vaso Servo corre lungo la parte anteriore del corpo iniziando dall'alto verso il basso. E di natura yin, femminile e fredda. Il Vaso Guida, che corre lungo la parte posteriore del corpo è di natura yang, maschile e calda.

Raimondo Lullo nel suo Testamento, circa un millennio fa. Capitolo II, "Del Vaso":

"..... Il nostro Vaso è così composto: vi sono due vasi collegati ai loro alambicchi, di uguale grandezza, quantità e forma in alto, dove il naso dell’uno entra nel ventre dell’altro, in modo che per l’azione del calore, ciò che è nell’una e nell’altra parte sale nella testa del vaso, ed attraverso l’azione del freddo scende poi nel ventre. O figli della dottrina, se non siete gente dal cervello duro, avete la conoscenza del nostro vaso."

Introduzione

Khechari Mudra significa chiusura della lingua, una posizione particolare di questo muscolo, che rivolto verso l'interno solletica la parte molle del palato, attraverso un movimento ritmico e continuo. E' interessante annotare come nella tradizione induista rivolgere all'interno della gola la lingua, è un segno di devozione a Ganesh, la divinità con la testa di elefante. Ed è proprio in relazione alla testa, e con maggior precisione a della ghiandole che in essa si trovano, che tale mudra acquisisce di significato. Ganesh è una divinità antropomorfa, che proprio nella “diversità” della testa trova la propria peculiarità esteriore, e attraverso questo mudra è in tale zona che andiamo ad operare, alla ricerca di un cambiamento interiore.

Nella sua veste operativa Il Khechari Murdra rappresenta un connubio di due tecniche, l'una riconducibile al Tantra e l'altra all'Hatha-Yoga, che sfociano in una pratica autoerotica molto particolare. In questo mudra la lingua non rivolge la propria punta verso l’esterno, ma verso la parte molle del palato venendo sospinta nella regione naso-faringea, e attraverso una stretta coordinazione con il respiro la stimola. Attraverso una pratica giornaliera, non indolore, possiamo vedere come la lingua acquisiste maggior capacità di estensione e articolazione.

La lingua è l'estremità del caduceo interno, un canale di energia, come il pene, e attraverso di essa l'energia viene indirizzata, oppure in essa trova un ponte per irrorare direttamente una specifica zona corporea. Inoltre il Khechari mudra porta alla chiusura dello sfintere anale, attuando nei fatti una chiusura ermetica.

Se la lingua è il pene, la zona molle del palato è la vagina che riceve adeguato stimolo, e fecondazione: la coda del serpente alchemico si raccoglie nella testa del serpente, chiudendo il cerchio e rendendolo sacro.

Fondamento di questa pratica è quello di stimolare le ghiandole poste nella regione cervicale, e direttamente corrispondenti a tale posizione, in modo da aumentare la produzione di determinate sostanze chimiche, in grado di agevolarci nella percezione delle realtà sottili. Nella base del cranio, e più precisamente nella sella turcica dell'osso sfenoide è collocata l'ipofisi, o pituitaria, che stimola la produzione di spermatozooi nell’uomo, e nella donna la maturazione dei follicoli. Questa ghiandola è centro di regolazione della vita endocrina e secerne l'ormone somatotropo, la prolattina, l'ormone adenocorticotropo, l'ormone tireostimolante, e altri. Oltre all'ipofisi, abbiamo, annessa all'encefalo, un'altra ghiandola a secrezione interna: la pineale, che in alcune culture misteriche veniva strappata a coloro ai sacrificati alla divinità e assorbita dai sacerdoti, per divinare il futuro, o entrare in stati alterati di coscienza. Tali ghiandole rappresentano la radice energetica, il ponticello, posto fra il corpo fisico, la mente e l'anima, assieme alle ghiandole sessuli, trasmutano le energie grossolane, in energie sottili; ponendole a disposizione della volontà e il genio dell'operatore. In parche parole sono intimamente collegate alle ruote superiori.

Ed è proprio la pineale a sostenere direttamente la stimolazione del massaggio orale, provocando la secrezione, non immediata, di un particolare nettare che contiene la serotonina, precursore delle endorfine: la sostanza psicotropica prodotta dal corpo umano. Si constata, infatti, che uno degli effetti riconducibili a questa pratica, risulta focalizzarsi nella dilatazioni delle percezioni, e in un maggior ricordo dell’attività onirica fin dalle prime sedute: portandoci a navigare nello spazio del nostro mondo interiore.

Inoltre sempre attraverso il Khechari Mudra riusciamo ad arrestare la cantilena della mente, il chiacchiericcio interiore, e ci induciamo in uno stato di rilassamento e di abbandono.

 Presupposto: Attraverso determinate pratiche sollecitiamo coscientemente dei cambiamenti del nostro stato coscienziale e conoscenziale. Il corpo umano è il Tempio Sacro di cui noi siamo l'unico sacerdote.

Corollario: Di niente abbiamo necessità che sia posto oltre noi stessi. 

Localizzazione:
N
ella cavità retrostante il palato vi sono la ghiandola pineale e la ghiandola pituitaria. Che secernano importanti sostanze regolatrici del sistema endocrino.

Tecnica:
Chiudere la bocca, portare all'indietro la lingua il più possibile, e per più tempo possibile, massaggiando ritmicamente la parte molle del palato. Fino ad ottenere una secrezione dolciastra, chiamata nettare degli dei. Negli stati avanzati della pratica possiamo raggiungere uno stato di alterazione della percezione. Sospendere la pratica se si avverte una secrezione amara.

 

 

Note Conclusive

 

La prima cosa che vorrei fare presente è l'estrema attenzione a non portare una pressione troppo forte, nè eccessivamente continua, sul palato. Diversi praticanti, ad esempio di Chi Kung, si ritrovano con 'infiammazioni' al palato estremamente fastidiose. Questo che dico non vuole 'introdurre' paura intorno a questa pratica: semplicemente non forzare troppo quando 'qualcosa' dentro di noi dice 'basta'.

 

Con un maestro indiano ho avuto modo di praticare in questo modo il mantra : Hari,Hari,Hari, Hari,Hari, Hari, Ham.

Dove ad ogni 'R' c'è la pressione sul palato, e poi l'Ham finale da far risuonare nel cervelletto, insomma in quelle zone. Il maestro suggeriva di collegare ognuno dei 6 hari ad un chackra. L'asana del corpo era semplicemente palmi della mani congiunte verso l'alto all'altezza del plesso solare. Questo per inciso permette di realizzare un altra 'base' esoterica: il rientro delle scapole. (chi non comprende cosa sto dicendo provi a guardare il caduceo: - se non si trovano le intersezioni l'energia è bloccata- ).

 

Se si pratica in piedi le ginocchia debbono essere leggermente piegate ( come la postura degli 'antichi'..). E' molto importante scaricare il peso del corpo a 'terra' e sulle ginocchia, permettendo un rilassamento della nuca, della schiena e della parte sacrale.

 

'Hari' è significante sempre secondo questo maestro, di 'contatto con la terra'. Dunque suggeriva sempre di fare l'esercizio all'aperto o almeno che naso, occhi e orecchie possano 'spaziare'.
Personalmente posso dire che in luoghi consoni un praticante dal cuore sincero avverte chiaro un cambiamento dello stato di coscienza nel giro di 10 minuti.

 

Detto questo, passo ad una iniziale, breve, introduzione presa da un trattato di un moderno autore taoista. (non cito il nome e il titolo per motivi che ritengo validi).

 

La lingua è il ponte tra il Vaso Servo e il Vaso Guida (si veda quando scritto in precedenza ). Essa può assumere tre posizioni.

Il punto di contatto corretto è lo 'Stagno Celeste'. Però i principianti hanno qualche difficoltà a premere la lingua contro questo punto. Se vi risulta scomodo premere la lingua contro lo "Stagno Celeste", portatela avanti, immediatamente dietro gli incisivi superiori.

 

Prima posizione: La lingua tocca gli incisivi superiori. Da questo punto nasce l'aria (vento). La "posizione del vento" favorisce l'insorgenza del sonno.

 

Seconda posizione: Il punto più alto del palato duro, al confine col velopendulo, è detto "sede del fuoco". Se la lingua rimane troppo a lungo in questa posizione la bocca e la lingua si asciugano ("posizione del fuoco").

 

Terza posizione : Lo "stagno celeste" è situato a 4-5 cm di distanza dagli incisivi superiori. Quando la lingua tocca questo punto, subisce una stimolazione la ghiandola salivare che ha sede nella parte inferiore della lingua ("Posizione dell'acqua").

 

Lo "Stagno celeste" ha due bacini. Secondo la dottrina taoista essi sono collegati con il "palazzo del Seme" (nel perineo) e con la "sorgente gorgogliante" del meridiano del rene (sulla pianta del piede). Attraverso questi due punti vengono stimolate l'energia seminale e l'energia renale, che salgono attraverso il cuore fino a raggiungere il cervelletto e l'ipofisi che le trasforma in energia celebrale. Questa poi diventa nettare e rafforza l'energia cardiaca.

 

Ulteriori annotazioni conclusive da HATHA YOGA PRADIPIKA

 

32. The Kechari Mudra is accomplished by thrusting the tongue into the gullet, by turning it over itself, and keeping the eyesight in the middle

33. To accomplish this, the tongue is lengthened by cutting the fraenum linguae, moving, and pulling it. When it can touch the space between the eyebrows, then the Kechari can be accomplished.

34. Taking a sharp, smooth and clean instrument, of the shape of a cactus leaf, the frenulum of the tongue should be cut a little (as much as a hairs thickness), at a time.

35. Then rock salt and yellow myrobalan (both powdered) should be rubbed in. On the 7th day, it should again be cut a hair's breadth.

36. One should go on doing thus, regularly for six months. At the end of six months, the freanum of the tongue will be completely cut.

37. Turning the tongue upwards, it is fixed on three ways (esophagus, windpipe and palate). Thus it makes the Khachari Mudra, and is called the Vyoma Chakra.

38. The Yogi who sits for a minute turning his tongue upwards, is saved from poisons, diseases, death, old age, etc.

39. He who knows the Kechari Mudra is not afflicted with disease, death, sloth, sleep, hunger, thirst, and swooning.

40. He who knows the Kechari Mudra, is not troubled by diseases, is not stained with karmas, and is not snared by time.

41. The Siddhas have devised this Kechari Mudra from the fact that the mind and the tongue reach akasa by its practice.

42. If the hole behind the palate be stopped with Kechari by turning the tongue upwards, then bindu cannot leave its place even if a women were embraced.

43. If the Yogi drinks Somarasa (juice) by sitting with the tongue turned backwards and mind concentrated, there is no doubt he conquers death within 15 days.

44. If the Yogi, whose body is full of Somarasa, were bitten by Takshaka (snake), its poison cannot permeate his body.

45. As fire is inseparably connected with the wood and light is connected with the wick and oil, so does the soul not leave the body full of nectar exuding from the Soma.

(Note.--Soma (Chandra) is described later on located in the thousand-petalled lotus in the human brain, and is the same as is seen on Sivas' head in pictures, and from which a sort of juice exudes. It is the restraining of this exudation which makes one immortal.)

46. Those who eat the flesh of the cow and drink the immortal liquor daily, are regarded by me men of noble family. Others are but a disgrace to their families.

(Note. Translation: Fortunate are the parents and blessed is the country and the family where a Yogi is born. Anything given to such a Yogi, becomes immortal. One, who discriminates between Purusa and Prakriti, purges the sins of a million incarnations, by seeing, speaking, and touching such men (i.e. Yogi).

A Yogi far exceeds a thousand householders, a hundred vanapraasthas, and a thousand Brahmacharis.

Who can know the reality of the Raja Yoga? That country is very sacred where resides a man who knows it. By seeing and honoring him, generations of ignorant men get moksa, what to speak of those who are actually engaged in it. He knows internal and external yoga, deserves adoration from you and me, what if he is adored by the rest of mankind!

Those who engage in the great yoga, once or thrice daily, are to be known as masters of great wealth (mabeshwaras) or Lords.)

47. The word (râsana[?]) means tongue; eating it is thrusting it in the gullet which destroys great sins.

48. Immortal liquor is the nectar exuding from the moon (Chandra situated on the left side of the space between the eyebrows). It is produced by the fire which is generated by thrusting the tongue.

49. If the tongue can touch with its end the hole from which falls the rasa (juice) which is saltish, bitter, sour, milky and similar to ghee and honey, one can drive away disease, destroy old age, can evade an attack of arms, become immortal in eight ways and can attract fairies.

50. He who drinks the clear stream of liquor of the moon (soma) falling from the brain to the sixteen-petalled lotus (in the heart), obtained by means of Prana by applying the tongue to the hole of the pendant in the palate, and by meditating on the great power (Kundalini), becomes free from disease and tender in body, like the stalk of a lotus, and the Yogi lives a very long life.

51. On the top of the Meru (vertabral column), concealed in a hole, is the Somarasa (nectar of Chandra); the wise, whose intellect is not over-powered by Raja and Tamas gunas, but in whom Satwa guna is predominant, say there is the (universal spirit) atma in it. It is the source of the down-going Ida, Pingala and Susumna Nadis, which are the Ganges, the Yamuna and the Sarasvati. From that Chandra is shed the essence of the body which causes death of men. It should, therefore, be stopped from shedding. This (Khechari Mudra) is a very good instrument for this purpose. There is no other means of achieving this end.

52. This hole is the generator of knowledge and is the source of the five streams (Ida, Pingala, &c.). In that colorless vacuum, Khechari Mudra should be established.

53. There is only one seed germinating the whole universe from it; and there is only one Mudra, called Khachari. There is only one deva (god) without any one's support, and there is one condition called Manonmani.

 

[HOME]-[Operatività]

 

Tutti i diritti sui testi qui consultabili sono di esclusiva proprieta' di Lex Aurea ( rivista registrata presso il Tribunale di Prato ), www.fuocosacro.com  e dei rispettivi Autori. Per qualsiasi utilizzo, anche non commerciale, si prega prima di contattarci fuocosacroinforma@fuocosacro.com