La Preghiera

di Meré

Pino Landi


 

Mère per molti anni, dal 1912 al 1919 scrisse ogni giorno in un quaderno le frasi che Ella rivolgeva al Divino. Il suo è uno stile colloquiale: parla con il Divino come fosse un amico, un Maestro presente in carne ed ossa. Gli racconta ciò che sente, i suoi dubbi, ma soprattutto confida totalmente in Lui. Come dirà in seguito unisce la preghiera all’aspirazione.

In seguito fece leggere i quaderni ad Aurobindo che selezionò parte dei brani, poi pubblicati nel libro “Preghiere e meditazioni”.

Le preghiere non furono scritte per gli altri, per essere lette, ma in esse Mère trasfonde istintivamente e direttamente tutta la sua devozione per il Divino, tutto l’amore, il vero e sincero surrender.

Dice Mère nell’”Agenda” a proposito:

Alla fine della concentrazione mi mettevo a scrivere; ma non passava attraverso il pensiero: veniva giù così, e veniva evidentemente da qualcuno che aveva interesse per la bella forma. Tenevo il mio quaderno sotto chiave perché nessuno potesse vederlo. Solo quando sono venuta qui e Sri Aurobindo me lo ha chiesto, gliene ho mostrato alcune pagine e lui ha voluto vedere il resto. Altrimenti l'avrei tenuto sotto chiave per sempre. Tutto il resto l'ho distrutto. Avevo cinque quaderni grossi così dove scrivevo tutti i giorni, tutti i giorni (con delle ripetizioni ovviamente): il risultato delle mie concentrazioni. Così ho scelto le parti da pubblicare, aiutata da Sri Aurobindo: ho fatto una cernita, ho ricopiato il tutto, poi ho ritagliato i fogli, e tutto il resto l'ho fatto bruciare. […] Non l'avevo scritto per nessuno, non era per essere letto”


 

In queste preghiere c’è l’abbandono al Divino di ogni atto, di ogni pensiero e di ogni sentimento e sensazione. L’abbandono anche nel quotidiano più banale, perché per l’entità che si fa strumento del Divino, ogni azione ed ogni momento sono sacri.

Dice Mère, più tardi, quando è un Maestro e risponde alle domande ed i dubbi dei discepoli:


 

“…Per essere più chiari possiamo dire che la preghiera viene sempre formulata con le parole; ma le parole possono avere valori diversi secondo lo stato nel quale le si formula. La preghiera è una cosa formulata e può accompagnarsi all’aspirazione. Ma sembra difficile pregare senza pregare “qualcuno”…L’aspirazione comporta necessariamente una fede, ma non necessariamente la fede in un essere divino; mentre la preghiera non può esistere se non è rivolta e un essere divino. Cosa si potrebbe pregare? Non si prega qualcosa che non ha personalità! Si prega qualcuno che può ascoltarci. Se non c’è nessuno ad ascoltarci, chi e come si può pregare? Se si prega, e si prega in modo da essere ascoltati vuol quindi dire che, anche nei casi in cui non lo si ammette, si ha fede in qualcosa che ci è immensamente superiore, che è infinitamente più potente di noi e che può cambiare il nostro destino e cambiare noi stessi…

Perciò le persone più intellettuali ammettono l’ispirazione ma dicono che la preghiera è qualcosa inferiore. I mistici, invece, dicono che l’aspirazione è un’ottima cosa, ma che si vuole essere davvero ascoltati, se si vuole che il Divino ci ascolti, bisogna pregare, e pregare con la semplicità di un fanciullo, con perfetto candore, cioè con perfetta fiducia…

La preghiera è una cosa personale, rivolta a un essere personale, cioè a qualcosa, una forza o un essere, che possa ascoltarvi e rispondervi.”


 

Mère non si considera una mistica, ma nella sua pratica e nell’insegnamento utilizza anche gli strumenti dei mistici. In una disciplina integrale come quella insegnata da Aurobindo ogni strumento che fa giungere al Divino è lecito e da utilizzare.

Nel suo modo di pregare è in effetti una mistica, nell’essenzialità, nella semplicità e nei risultati.

Esistono vari modi di pregare, determinati dal grado di coscienza e dalla volontà di colui che prega. Praticamente il livello di qualità della preghiera deriva dal piano da cui proviene. Dice Mère al proposito nelle “Conversazioni”:


 

Vi sono diversi generi di preghiere. Vi è una preghiera puramente meccanica, materiale, fatta di parole che s’imparano e si ripetono meccanicamente. Essa non significa granchè e ha in genere un unico effetto, quello di calmare la persona che prega; infatti se ripetete parecchie volte una preghiera le parole finiscono per calmarvi.

Vi è una preghiera che è una formula spontanea per esprimere una richiesta precisa: si prega per una cosa o per un’altra, si può pregare per qualcuno, per una circostanza, oppure per sé stessi.

Vi è un punto in cui l’aspirazione e la preghiera s’incontrano; esiste infatti una preghiera che è la formulazione spontanea di una esperienza vissuta: essa scaturisce dall’intimo dell’essere come l’espressione di una esperienza profonda e può esprimere ringraziamento per quell’esperienza, o chiederne la continuazione, o anche chiederne la spiegazione; tale preghiera è vicinissima all’aspirazione. L’aspirazione invece non si formula necessariamente con le parole; oppure, se si formula con le parole, è quasi una invocazione…”


 

“….[la vera aspirazione] si concentra nel cuore come una forza, scaturisce e sale in un grande movimento di ascesa, qualche volta senza neanche l’ombra di una formulazione, senza parole, senza espressione, come una fiamma che sale. Può accadervi cento volte, mille volte al giorno se siete in quello stato nel quale volete continuamente progredire ed essere più veri e più totalmente conformi a ciò che la Volontà divina vuole da voi.

La preghiera è una cosa molto più esteriore, in genere riguarda un fatto preciso, ed è sempre formulata; infatti è la formula a costituire la preghiera. Potete avere un’aspirazione e tradurla in preghiera, ma l’aspirazione supera in ogni aspetto la preghiera. Essa è molto più immediata e, per così dire, più dimentica di sé, poiché vive unicamente in ciò che volete essere e fare, nell’offerta totale al Divino di tutto ciò che volete fare. Potete pregare per chiedere qualcosa, potete anche pregare per ringraziare il Divino di ciò che vi ha dato, e questa preghiera è di qualità molto superiore: la si può chiamare un’ azione di grazie. Potete anche pregare in riconoscimento dell’apparenza che il Divino ha rivestito per voi, di quanto ha fatto per voi, di quanto vedete in Lui, e per rivolgerGli le vostre lodi. Tutto questo può prendere la forma di una preghiera. E’ evidentemente la preghiera più alta, pochè non riguarda esclusivamente il vostro io, non è una preghiera egoistica.

Si può certo avere un’aspirazione in ogni piano dell’essere, ma il centro stesso dell’aspirazione è nell’essere psichico; si può pure pregare in ogni piano, ma la preghiera appartiene al piano nel quale si prega. Si possono fare preghiere fisiche, puramente materiali, preghiere vitali, preghiere mentali preghiere psichiche, preghiere spirituali, e ognuna ha il proprio carattere particolare, il proprio valore particolare.

Esiste una certa preghiera, spontanea e disinteressata insieme, che è come un grande appello, ma in genere non è per sé stessi personalmente; si potrebbe chiamarla un’intercessione presso il Divino. E’ estremamente efficace. Ho avuto innumerevoli esempi di cose che si sono realizzate quasi istantaneamente in seguito a questo genere di preghiera. Essa implica una grande fede, un grande fervore, una grande sincerità, e anche una grande semplicità di cuore, qualcosa che non calcola, che non organizza, che non mercanteggia, che non dona per ricevere un’altra cosa in cambio. Infatti la maggioranza delle persone danno con una mano e tendono l’altra per avere qualcosa in cambio: la maggior parte delle preghiere sono così. Ma ne esistono altre che sono, come ho detto, delle azioni di grazie, una specie di cantico, e queste sono ottime…”


 

Già da queste ultime parole si evince che Mère considera la preghiera, oltre ad un mezzo di elevazione e di contatto con il divino, una vera e propria operazione “magica”, un atto creativo, di creazione positiva, se positiva è l’intenzione, la volontà, la sincerità di chi prega.

Mère risponde ad una domanda di un discepolo:


 

l’aspirazione e le preghiere assumono delle forme, come i pensieri? “



 

Occorre premettere che la Madre aveva detto:



 

La mente è uno strumento di azione e di formazione, non uno strumento di conoscenza; ad ogni momento essa crea nuove forme. I pensieri sono delle forme e hanno una vita individuale, indipendente dal loro autore; da lui inviate per il mondo, vi si evolvono verso la realizzazione della loro ragione d’essere…..E se al vostro pensiero associate una volontà che gli fa da supporto, la forma-pensiero uscita da voi fa uno sforzo per attuarsi.”


 

Alla domanda la Madre risponde:


 

Si a volte prendono prendono la forma della persona che ha l’aspirazioone o che dice la preghiera…le aspirazioni assumono a volte la forma delle cose a cui si aspira: ma il più delle volte, soprattutto le preghiere, prendono chiaramente la forma di colui che prega.”


 

Vorrei ora proporre alcune delle preghiere di Mère.


 

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Formalizzerò, ogni giorno, parte del colloquio che ho sovente con Te; Ti farò come

meglio posso la mia testimonianza; non perché creda di poterTi insegnare qualcosa: Tu sei ogni cosa; ma il nostro modo esteriore e artificioso di capire e percepire Ti è estraneo, se così posso esprimermi; è contrario alla Tua natura. Tuttavia, rivolgendomi a Te, illuminandomi nella Tua luce allorché rifletto su queste cose, poco a poco le vedrò piú simili alla Realtà. Fino al giorno in cui, essendomi identificata con Te, non avrò piú niente da dirTi perché sarò Te. Questo è il fine che voglio raggiungere, verso questa vittoria tenderanno sempre di piú tutti i miei sforzi. Ed io aspiro a raggiungere il giorno in cui non potrò piú dire "io" perché sarò "Te".

Quante volte al giorno, opero senza che la mia azione Ti sia consacrata; lo percepisco immediatamente da un malessere indefinito che, nella mia corporeità, si manifesta con un dolore al cuore. Allora la mia azione mi appare inutile, ridicola, infantile o colpevole; la deploro; per un momento mi rattristo, finché mi identifico, mi perdo in Te con la fiducia di un bambino, aspetto da Te l'ispirazione e la forza necessaria per compensare il mio errore fuori e dentro di me, parimenti eguali; perché adesso percepisco in modo continuo e reale l'unità universale che determina l’identità assoluta di tutte le azioni.



 

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La Tua Luce è in me come un fuoco vivo e il Tuo Amore divino mi travolge: con tutto il mio

essere aspiro a che Tu imperi come Sommo Signore in questo corpo che vuol diventare il Tuo utile strumento e il Tuo fedele servitore.



 



 

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Sei Tu che rendi l'esperienza attiva, sei Tu che rendi la vita un progresso, sei Tu che costringi l'oscurità a dissolversi davanti alla Luce, sei Tu che dai potenza all'Amore, sei Tu che sollevi ognora la materia in questa meravigliosa ed ardente aspirazione, in questa sete sublime di Eternità.

"Tu", sempre e dovunque; solo "Tu" nell'essenza e nella manifestazione..

Ombre, illusioni, dissipatevi; sofferenza sparisci: Signore Supremo, Tu non sei là.


 

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Tutti i miei pensieri salgono verso di Te, tutti i miei atti Ti sono consacrati; la Tua Presenza è per me un fatto reale, immutabile, invariabile, e la Tua Pace è sempre nel mio cuore. Tuttavia so che questo stato d'Unione è limitato e provvisorio se paragonato a quello che potrò realizzare domani, e che sono ancora lontana, senza dubbio molto lontana, da quella "Identificazione" in cui sarà possibile perdere completamente il senso dell' "io"; di questo "io" che mi serve ancora per esprimermi, ma che, ogni volta, è un errore, una parola inadeguata ad esprimere il pensiero…

.Che quiete rassicurante, che serena fiducia nella Tua Onnipotenza!

Tu sei tutto, sei ovunque e in tutto, questo corpo che opera è il Tuo corpo, cosí come lo è l'universo materiale nella sua totalità; sei Tu che respiri, che pensi e che ami in questa materia che essendo Te, vuol essere la Tua docile ancella.



 



 

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...O Sommo Maestro che risplendi nel mio essere e in ogni cosa, fa' che la Tua Luce sia

manifesta e che venga per tutti il regno della Tua Pace.


 

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O Sommo Maestro, Istruttore Eterno, ancora una volta mi è stato concesso di constatare l'efficacia

senza eguali dell'assoluta fiducia nella Tua direzione. La Tua Luce si è manifestata attraverso la mia

bocca, senza che io le opponessi resistenza; lo strumento fu docile, arrendevole e ben affilato.

Sei Tu che agisci in ogni cosa e in ogni essere, e colui che Ti è abbastanza vicino da vederTi in

ogni atto senza eccezione, sa trasformare ogni atto in benedizione.

Essere sempre in Te è la sola cosa importante, sempre in Te e sempre di piú, oltre le illusioni e

le sensazioni menzognere, non rifuggendo dalle azioni, rifiutandole, rigettandole, lotta vana e

dannosa, ma vivendo Te nell'azione, qualunque essa sia, sempre e sempre; allora l'illusione si

dissolve, la falsa sensazione sparisce, la catena delle conseguenze cade e tutto si trasforma in una

glorificazione della Tua Eterna Presenza.

Cosí sia.


 

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Nella Pace e nel Silenzio, l'Eterno si manifesta; non permettere ad alcunché di turbarti e l'Eterno si manifesterà; sii perfettamente equanine di fronte a tutto e l'Eterno sara là ... Sí, non bisogna mettere troppa intensità né troppi sforzi nel cercarTi; questa intensità e questi sforzi sono un velo davanti a Te; non si deve desiderare di vederTi, è ancora l'agitazione mentale che oscura la Tua Eterna Presenza.

Nella Pace, nella Serenità, nell'Equanimità piú completa tutto è Te e Tu sei tutto, e la minima

vibrazione in quest'atmosfera pura e calma è un ostacolo alla Tua manifestazione. Nessuna fretta,

nessuna inquietudine, nessuna tensione; Te, null'altro che Te, senza analisi né oggettivazione, e Tu sei là, senza possibilità di dubbio, perché tutto diventa Pace Santa e Sacro Silenzio.

E ciò vale piú di tutte le meditazioni del mondo.



 



 



 

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Come un fiamma che arde silenziosamente, come un profumo che ascende, senza vacillare, il mio

amore sale verso di Te; e come il bambino che non pensa e non si preoccupa di niente, mi affido a Te perché la Tua Volontà sia fatta, la Tua Luce si manifesti, la Tua Pace sia insediata e il Tuo Amore protegga il mondo. Quando vorrai io sarò in Te, sarò Te, senza alcuna differenza; e aspetto quest'ora benedetta senza alcuna impazienza, andando irresistibilmente verso essa come il placido fiume verso l'oceano sconfinat. La Tua Pace è in me ed in questa Pace non vedo che la Tua presenza in tutte le cose, con la calma dell'Eternità.



 



 

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Signore, Tu sei il mio rifugio e la mia benedizione, la mia forza, la mia santità, la mia speranza ed il

mio coraggio. Tu sei la Pace suprema, la Gioia pura, la perfetta Serenità. Tutto il mio essere è

prostrato davanti a Te in un'infinita gratitudine ed in una incessante adorazione; e quest'adorazione

sale versi di Te dal mio cuore e dal mio spirito, come il fumo puro dei profumi dell'India.

Permetti ch'io sia la tua messaggera fra gli uomini, affinché tutti coloro che sono pronti possano

godere le beatitudini che Tu concedi nella Tua infinita Misericordia, e la Tua Pace regni sulla terra.



 



 

Che la Tua gloria sia proclamata,

Che la vita ne sia santificata,

Che i cuori ne siano trasformati,

E che la Pace regni sulla terra.



 



 

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Signore, Signore, una gioia senza limiti riempie il mio cuore, canti d'allegria fanno vibrare nella mia

testa le loro vinrazioni meravigliose, e nella piena fiducia del Tuo sicuro trionfo, trovo la pace suprema e la potenza invincibile. Tu riempi il mio essere, Tu l'animi, Tu attivi le sue energie nascoste, Tu illumini la mia comprensione, Tu dai senso alla sua vita, Tu aumenti il suo amore; ed io non so piú se sono nell'universo o se l'universo è in me, se Tu sei in me o io sono in Te; Tu solo esisti e tutto è in Te; e le vibrazioni della Tua grazia infinita riempiono e oltrepassano il mondo.

Cantate terre, cantate popoli, cantate uomini, La Divina Armonia è là.



 



 

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Volgersi verso Te, unirsi a Te, vivere in Te e per Te, è la felicità suprema, la gioia completa, la pace immutabile; è respirare l'infinito, conquistare l’eternità, non avere piú limiti, sfuggire il tempo e sottrarsi allo spazio. Perché gli uomini sfuggono questi benefici come se li temessero? Che strana cosa è l'ignoranza, sorgente di tutte le sofferenze. Che miseria questa oscurità che allontana gli uomini proprio da ciò che li farebbe felici e li obbliga a questa dolorosa scuola dell'esistenza comune, fatta di lotte e di sofferenza.



 



 

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La Tua voce è così tenue, cosí imparziale, cosí sublime di pazienza e di misericordia, che si fa udire senza autorità, senza potenza di volontà, ma come una brezza fresca, dolce e pura, come un mormorio cristallino, che mette una nota d'armonia nel concerto discorde. Solo per chi sa ascoltare la nota, respirare la brezza, essa contiene tali tesori di bellezza, un tale profumo di pura serenità e di nobile grandezza, che tutte le folli illusioni svaniscono e si trasformano in una gioiosa accettazione della meravigliosa realtà intravista.

 

 

 

 

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