Eggregore: Il Legato e la Comunità

di Filippo Goti

   


[3] E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: "Io temo che può darsi che voi non vogliate che ciò sia fatto e che io solo pagherò il fio di questo grande peccato". [4] E tutti gli risposero e gli dissero: "Giuriamo, tutti noi, e ci impegniamo che non recederemo da questo proposito e che lo porremo in essere ". [5] Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono vicendevolmente ed erano, in tutto, duecento. [6] E scesero in Ardis, cioè sulla vetta del monte Armon e lo chiamarono Monte Armon poiché su esso avevano giurato e si erano scambiati promessa impegnativa.

 

 

In un precedente lavoro, di cui questo è ideale continuazione, abbiamo indicato l'Eggregore come la risultante di più operatori, uniti da una comune ritualia, esercitata all'unisono, e finalizzata al conseguimento di determinati obiettivi magici. L'eggregore così costituito si pone in posizione mediana fra il mondo superiore divino, e il mondo naturale, risultando vincolante, nel bene e nel male, per coloro che a esso si sono reciprocamente e consapevolmente legati. Una corda dal triplice nodo è costituita: del singolo verso l'Eggregore, dell'Eggregore verso il singolo, e tramite questo verso gli altri operatori.

 

Andremo in questo lavoro a evidenziare in che modo una persona si lega a un Eggregore, e come questa a sua volta è legata agli altri membri che si riconoscono nella comunione eggregorica. Ovviamente tenuto conto della specificità della ricerca che da decenni ho intrapreso, l'ottica sarà esclusivamente riservata alle comunità eggregoriche in ambito esoterico.

Avendo in apertura proposto una definizione operativa di eggregore, è qui necessario, onde dialogare su di un piano scevro da fraintendimenti, dare contenuto a espressioni quali Legato Eggregorico e Comunione Eggregorica.

 

Legato Eggregorico

 

La parola legato ha una duplicità etimologica latina. Per gli antichi romani il Legatus (mandare, inviare, legare) trovava la propria radice in Lex (norma) con significato di autorità che impone e dispone. I Luogotenenti dell'antica Roma erano funzionari statali che agivano su incarico e con un preciso e delimitato mandato, conferito loro dall'Imperatore, dal Senato, o da altra autorità a loro superiore.

 

Altrettanto Legato deriva da Legatum con significato di conferire per testamento a qualcuno le proprie sostanze, o una parte di esse.

 

Vediamo quindi che il termine legato, tenendo presente la radice etimologica, rimanda a un concetto di autorità e norma che investe un individuo in virtù del ruolo che ricopre, o in virtù del potere o disponibilità che esso riceve. Tale attribuzione è canalizzata nei suoi confronti da un gerarca a lui superiore, che attraverso un atto di liberalità, quindi di piena volontà non vincolata ma rispondente a una forma normativa e rituale adatta (norma), trasmette un potere o una sostanza.

 

Ecco quindi evidenziati gli elementi che determinato il legato eggregorico, inteso come quell'atto attraverso cui una persona si lega a un eggregore. Essi sono l'individuo che è nominato, il gerarca che in virtù di un rito lega l'individuo, il conferimento di un ruolo o di un potere.

 

Associazione, Iniziazione, Elevazione, Accettazione, queste e altre parole innumerevoli, disegnando l'atto rituale normativo con cui una persona viene legata ad un Eggregore, da un iniziatore o maestro. Il quale ha come compito non solo la riproposizione continua delle parole e degli atti necessari all'associazione, ma anche a priori la determinazione della presenza di quelle qualità nell'associando necessarie al suo proficuo rapportarsi con l'Eggregore. Il primo dei compiti, la corretta riproposizione del rituale di associazione, ha come finalità quella di garantire la corretta trasmissione iniziatica. Possiamo vedere questo momento come una fase non solo formale ma anche sostanziale, dove i due elementi s’influenzano reciprocamente e l'assenza dell'uno inficia l'efficacia dell'altro. Poiché in assenza di un reale potere d’iniziazione ogni forma rituale o cerimoniale decade a semplice rappresentazione teatrale, ma in mancanza di un'adeguata forma tradizionale il potere iniziatico non "passa" dall'iniziatore all'iniziato/associato. Ovvio che all’origine vi debbano essere i necessari requisiti da parte del secondo, e un reale potere da parte del primo, ed è triste notare come in molti ambiti non si inizi in virtù di un proprio potere ma in nome e per conto di un ente astratto. Quanto esposto che è valevole in un ragionamento legato all'iniziazione in generale, acquista maggiore sostanza qualora la persona iniziata è legata ad un Eggregore. Risulta quindi che l'iniziatore opera all'interno di un contesto magico-operativo dove la forza che anima gli strumenti dell'opera agisce anche come elemento fluidificante e sostanziale dell'iniziazione stessa. Da cui discende che in tali ambiti magici l'iniziatore non opera esclusivamente in virtù di un proprio reale potere iniziatico, ma anche in virtù di una delega da parte dell'Eggregore stesso, il quale lo pervade, così come andrà a pervadere l'iniziato. Mi si permetta una riflessione un poco caritatevole nei confronti di molti che a cuor leggero ricercano associazioni, e nei confronti che con leggerezza dispensano tali associazioni. Quanti di essi riflettano attorno a cosa in realtà prefiguri il termine associazione, quindi cosa significhi in realtà essere associato ?! Associare è l'azione attraverso cui si unisce verso un socius (AD SOCIARE), in altri termini l’associato viene a condividere ideali, opere, e strumenti degli altri associati. Inoltre questi non si associa solamente verso l'iniziatore e gli altri membri della comunità, ma anche e sopratutto verso l'Eggregore, che è quella forza che unisce l'intera comunità e verso cui ogni membro della comunità ricopre un ruolo. Terminata l’associazione il nuovo membro è legato a triplice filo con i soggetti che compongono il suo nuovo universo magico, a prescindere il suo grado di consapevolezza. Il quale potrà al più permettergli di meglio gestire strumenti, rapporti, ed energie, ma che in assenza di un grado elevato del medesimo le forze a cui si è consegnato agiranno comunque: con monotona perseveranza.

 

Comunità Eggregorica

 

Comunità deriva dal latino Communitatem, e cioè una pluralità di persone che vivono in comune, rispettando certe norme al fine di perseguire una data finalità. Discende come l'insieme di coloro che hanno ricevuto eguale associazione/iniziazione sono riuniti in fratellanza, e che la stessa sussiste non in quanto tale per mero capriccio statico, ma in virtù dei fini che essa stessa si propone. Tali finalità sono perseguite tramite gli strumenti e l'impianto docetico posti a disposizione da chi è deputato al governo della comunità stessa.

Quando in precedenza osservavo come chi ha il potere di iniziare/associare ha anche la responsabilità, poiché non vi è mai un potere che non implichi anche responsabilità, di giudicare che l'associato/iniziato risponda a determinati requisiti sostanziali e formali è perchè l’associato non solo deve sopportare una pressione biunivoca da e verso l'eggregore, ma anche perché è posto in molteplice relazione con l'assemblea tutta degli altri associati/iniziati. Ecco quindi come si debba ben giudicare onde preservare non solo l'uno, ma anche i molti. Purtroppo in molteplici comunità chi dovrebbe vigilare è spesso ottenebrato e confuso da strani concetti illuministici, quali la Luce non si deve negare, l'iniziazione non si deve rifiutare. Espressioni queste permutate dall'ambito democratico profano, che se possono avere un qualche valore in detto ambiente, finiscono per danneggiare e rendere mortifero quello iniziatico. Il compito dell’iniziatore non è tanto quello di aprire a tutti, quanto piuttosto quello di associare persone di desiderio e di abilità, mosse da un comune intendimento, e che siano fra loro in grado di sviluppare una coesione magica elettiva superiore. E' ben difficile comprendere come mai se sul piano profano si operi discriminazioni e cautela a riguardo di determinati lavori, ricercando nelle persone requisiti intellettuali e fisici, sul piano spirituale dove si opera, o si vorrebbe operare, su quegli elementi sottili che determinano la nostra eternità con infantile entusiasmo si accoglie di tutto un po' a prescindere di forma e sostanza. Del resto l'inversione e la confusione dei piani sono sintomatici della fase degenerativa che stiamo attraversando.

 

Osservazioni

 

Nei passaggi precedenti abbiamo definito gli attori e l'ambito in che caratterizzano il duplice aspetto di legato e comunione in ambito eggregorico. Riassumendo possiamo affermare che è attraverso un rituale di associazione/iniziazione tradizionale, che un individuo si lega a un Eggregore e a una comunità di suoi simili. Questa iniziazione in forma rituale è ufficiata da un iniziatore il quale con liberalità e in virtù di un proprio potere conferisce un ruolo e la possibilità di utilizzare dati strumenti all'individuo, che andrà quindi a sedersi nella comunità di simili. La quale persegue obiettivi attraverso l'utilizzo di quegli strumenti e di quelle energie il cui governo è rimesso gerarchicamente a quelle figure che presiedono la comunità, e in ultima istanza allo stesso Eggregore che tutto pervade.

Recentemente affrontando l'argomento eggregore con un iniziatore, e addentrandomi in questioni specifiche questi ha detto che oggi sono tutti morti o moribondi, poiché ridotti ai minimi termini a causa di scissioni e fratture continue. In genere queste osservazioni mi lasciano perplesso, poiché mi chiedo se veramente chi le ha proferite ci crede come possa ancora fregiarsi del ruolo d’iniziatore. A cosa mai inizia a una camera mortuaria? In verità non è nel numero e dal numero degli associati che si determinano la salute e la vitalità dell'eggregore, bensì dai fattori di comunanza, di aggregazione, e d’identità che li unisce, e lega loro all'eggregore. Dieci uomini forti tirano un maggior carico di un'infinità di uomini senza braccia e gambe. Un solo uomo che pone un peso su di un carro, spinge ben più lontano un carico di dieci uomini che devono fare leva solamente sulle loro braccia. I fattori qualitativi e identitari sono fondamentali, così com’è che ogni eggregore magico, debba a sua volta associarsi ad una corrente magica-spirituale superiore, in modo da rappresentare una corsia preferenziale per essa, senza quindi intaccare il vitale, l'eterico e il psichico dei suo associati. L’errore moderno è quello di aver da un lato separato le forme eggregoriche dai canali spirituali tradizionali, rendendole acque stagnanti, e dell’altro di aver ammesso ai riti persone fra loro diverse per aspirazione e per formazione dando luogo ad una confusione al cui cospetto Babele altro non era che un semplice fraintendimento.

Affermati e delimitati i concetti di legato e comunità, così come nel precedente lavoro quello di Eggregore, mi si permetta di concludere come l'iniziatore rappresenta il vero agente di dinamismo e stabilità di entrambi. E' l'iniziatore che deve o dovrebbe saper riconoscere nell'associando quelle caratteristiche sostanziali, e non solo formali come vuole l'attuale deriva populista, che lo rendono membro degno e attivo del ruolo che andrà a ricoprire nella comunità. E' lo stesso iniziatore che ha o dovrebbe avere la capacità di rendere operosa la stessa comunità, elargendo gli strumenti dell'opera e la tecnica atta al loro utilizzo, oltre a governare le energie che l'Eggregore raccoglie e naturalmente ridistribuisce per la propria alimentazione e quella della comunità. Appare chiaro come una latitanza delle qualità sostanziali dell'associando, e un'assenza di operatività magica nella comunità che comporta una regressione a semplice luogo di parola e lettura, stanno ad indicare in primis la mancanza dell'esercizio, se mai vi è stato, del potere iniziatico e la responsabilità ad esso connessa. Predisponendo quindi l'intera comunità ad una vita illusoria di parole puerili, nel migliore dei casi, ad un pericolo di contagio psichico nel peggiore dei casi: in quanto ogni vuoto viene inesorabilmente colmato.

Concludo invitando a riflettere che quando si parla di lavoro in catena, riferendosi a quelle comunità magiche dove opera un Eggregore, non s’intende tanto o non solo la bella immagine degli anelli di una catena dove ognuno abbraccia fraternamente l'altro, quanto piuttosto che si è incatenati gli uni agli altri, e tutti a un eggregore, e la caduta o l'avvelenamento dell'uno, possono causare la caduta o l'avvelenamento dei molti.

Così come in cordata in montagna ad alta quota, essa permette di essere guidati da chi è esperto, ed essere soccorsi da colui che è forte, ma guai incorrono qualora gli esperti sono illusi, e i forti sono deboli.

A ben riflettere quindi, prima di bussar a porte per vie reali o virtuali in cerca di associazioni, è bene chiederei chi sono e cosa vado cercando: Onde ricercare ciò che a noi è simile ed utile.

 

Nota: Eggregore su www.fuocosacro.com 


 


Articolo pubblicato nella rivista LexAurea43, si prega di contattare la redazione per ogni utilizzo.

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