La Bella e la Bestia

Carlotta


 

Le fiabe, tramandate e ripetute per secoli, rappresentano verità spirituali in forma di storie affascinanti. Questo perché tali verità sono molto difficili da capire e da interiorizzare e sono spesso in conflitto con i valori del momento. La favola sarà interpretata in linea con il pregiudizio culturale , secondo le possibilità evolutive del lettore e nella maggior parte dei casi perderà il suo significato di origine. Nel caso di ‘ La Bella e La Bestia ‘ , la fiaba si è esposta all’assunto popolare in funzione del quale se amiamo abbastanza intensamente una persona , questa può cambiare. Non a caso siamo stati riempiti di riviste e pubblicazioni su ‘ come aiutare il vostro partner a diventare … ‘. Visto che la motivazione giudeo- cristiana di aiutare con compassione chi è in continua difficoltà non ci convince, andiamo oltre e, ispirati dalla Norwood, ci orientiamo verso il meccanismo di autoprotezione. Questo meccanismo è una difesa molto potente e comprende le due componenti inconsce di negazione e controllo. Nego a me stesso l’esistenza del mio problema , trovo una persona che lo incarna ( o che rappresenta il suo opposto ) e mi impegno ad aiutarla ( controllo ) per cambiare ( o meglio per non cambiare ) in realtà me stesso. Quando facciamo per un altro ciò che dovrebbe fare da sé, quando incitiamo, consigliamo, mettiamo in guardia, cerchiamo di salvare un’altra persona che non sia un bambino, significa che stiamo controllando quella persona. In realtà speriamo che , riuscendo a controllare l’altro, saremo in grado di mettere pace nel nostro inconscio per qualche legge di transfer. Noi vediamo in ‘ La Bella e La Bestia ‘ la sottile rappresentazione del processo interiore a cui non possiamo sottrarci, La Bella è la nostra parte intima femminile yin senza la quale il maschile yang non può evolvere. L’accettazione de La Bella è amore e disponibilità a riconoscere la realtà per quello che è, permettendole di esistere e di ristabilirsi in nuovo equilibrio. L’interpretazione popolare era volta a esorcizzare il duro lavoro sull’inconscio, l’altra parte della Luna, la nostra ombra .

Tutto è ormai così chiaro, i mezzi esoterici per porvi luce stanno avanzando e si stanno diffondendo in maniera quasi popolare , giustificando a livello cosciente gli antichi rituali delle società arcaiche. Siamo chiamati ad uscire dalla trappola della materialità e della meccanicità del male e a superare il nostro karma in maniera cosciente , partendo da basi scomode e impopolari , riconoscendo che l’uomo è malato e la malattia fa parte della salute come la morte della vita e ogni tentativo esteriore di ‘ vivere in modo naturale e sano ‘ è una provocazione alla malattia , un rifiuto del diverso , dell’ombra. La nostra società attuale vede la vita umana come lineare, a senso unico, l’amore condizionato, il lavoro e il guadagno credono di compensare il benessere reale intimo, così doloroso da guadagnare . Così doloroso perché prevede l’uso di mezzi che non ci sono più propri , prevede un riallineamento interiore e un recupero. Non c’è nulla da fare e questo per l’uomo è così drammatico, non c’è nulla di cerebrale o di mentale o di materiale , nulla che si possa fare con la mente o con le mani se non intese come corpo, non ci sono costruzioni mentali da difendere, anzi da abbattere . E i meccanismi psicologici, che fino a Freud erano una mèta, non basta portarli a ragione, quello è solo il primo passo perché da una coscienza della ragione vanno trascesi all’Io superiore. Tutto ciò ha avuto un senso all’inizio, l’uomo doveva acquistare coscienza dei suoi processi mentali inconsci se voleva comprendere il proprio comportamento. Ma come avrebbe potuto sviluppare la comprensione necessaria se gli era ignota la realtà fondamentale del suo Essere , quella che Cristo chiamava la Verità ? Freud parlava della natura come di qualche cosa di limitante, crudele , parlava di difenderci dalla natura, lui che godeva della natura e che era un escursionista . Possiamo scusare questa contraddizione di F. interpretandola, sapendo che i suoi sentimenti nei confronti della madre erano ambivalenti e lui reprimeva l’aspetto negativo proiettandolo sull’universale madre-natura. Edipo e Laio consultarono l’oracolo in diverse occasioni , fu predetto loro lo stesso fato ed entrambi presero provvedimenti durissimi per evitarlo, invano . Purtroppo la mente e la volontà hanno potere nelle azioni e nelle prestazioni , ma non per cambiare lo stato profondo del nostro essere e quindi la qualità degli eventi. Seguendo sempre il vizio mentale, ritroviamo un pregiudizio culturale per cui se ci si impegna abbastanza possiamo cambiare il nostro partner e di conseguenza il nostro destino, forse sarà meno doloroso che cambiare noi stessi. Attraverso la negazione della nostro inconscio troviamo un’anima che gli è così affine e familiare ( proiezione ) da controllare e a fatica e solo temporaneamente leniamo il dolore del richiamo della nostra ombra. Paradossalmente la costruzione crolla quando il partner decide di guarire o si allontana facendo fallire la nostra coazione a ripetere . ‘ La Bella e la Bestia ‘ nasconde un proprio significato, una mappa segreta che ci spinge ad interpretare il significato dell’amore non come una meccanica razionale, ma come accettazione profonda che è l’antitesi della negazione e del controllo. E’ la disponibilità a riconoscere la realtà per quello che è , senza sentire il bisogno di cambiarla o di manipolarla, infatti la bella non aveva in realtà alcun bisogno che la bestia cambiasse. La bestia che diventa principe è il principio maschile che per diventare pieno e buono in noi ha assolutamente bisogno che la parte femminile guarisca e perchè la schiva femminilità possa farsi avanti , la coscienza vigile deve tacere e accettare . Nei casi di remissione spontanea della malattia coesistono la ferrea volontà maschile di provare l’ennesima strada e la grande umiltà femminile di accettare il proprio destino finale. Si deve accettare che il cambiamento è l’essenza stessa del vivere , che un cambiamento dello stato di coscienza ha valore di gran lunga maggiore di una cura medica, che siamo fatti di materiale riciclato e liberare il corpo emozionale dalle distorsioni e dalle illusioni che ha dentro ha un effetto altamente benefico sul funzionamento del corpo fisico. Dobbiamo ricordare che Dio ci ha permesso il corpo fisico per sperimentare l’amore , la compassione , il senso di appartenenza, il perdono e la trasformazione della nostra ombra o peccato originale , e ci ha permesso anche i mezzi per farlo. Il primo passo è deporre le armi sull’altare dell’Essere, come dice Assagioli, e lasciarlo entrare in comunicazione con il nostro cuore .

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