Antrophos

di Marco Biffi

"

Signor Adam Aνθρωπος … si dichiara COLPEVOLE o INNOCENTE?


 

Non ricordo!”, Vostro Onore … sembrerà strano ma, in qualità di imputato e in antitesi col mio principale interesse Le dico che … darei la vita per saperlo!

 

Con tutto il rispetto, Vostro Onore, badi bene che sto dicendo la pura verità, o per meglio dire credo di dirla; quando dico …“non mi ricordo”, stia pur certo che non è perché voglio fare il furbo e imboccare quella scappatoia molto azzeccata che, col tempo, come si vedrà in vari processi del futuro, porterà a comminare eccellenti verdetti di assoluzione.


 

In realtà, Vostro Onore, è che non so da dove vengo, che cosa sono, perché esisto e qual sia lo scopo della mia vita …!


 

La prego, non me ne voglia se approfitto ancora di qualche rimasuglio di chiaroveggenza che giusto fino a qualche momento fa, quando ero ancora immortale, avevo a profusione … insomma, un attimo prima che peccassi, come qui si asserisce … ma mi sembra di vedere che in futuro ci saranno delle persone che diranno che nessun uomo può ricordarsi del momento della propria nascita, non perché l’abbia dimenticato, ma perché quel momento non l’ha mai vissuto coscientemente.


 

La nascita è il momento del trapasso a una nuova coscienza e durante questo trapasso tutto ciò che prima era coscienza sprofonda nel subconscio.


 

Comunque, per un motivo o per l’altro, rimane il fatto che … a cominciare da me, ahimé, l’uomo futuro “non ricorderà” ne “ si ricorderà” più di se stesso e addirittura sembra che finirà per vedere la realtà capovolta!


 

Inoltre queste persone diranno che quello che è accaduto, ribadisco … a cominciare da me e per “il mio peccato”……………. “il mio peccato”………….. accadrà parimenti all’intera specie umana che, a causa dell’abbandono della condizione animale o, se preferite, naturale, subirà una nascita.


 

Così anch’essa non sarà più immortale, anch’essa avrà un trapasso, un passar oltre un nuova coscienza, anche nel cervello della futura umanità si verificherà l’evento straordinario, artificiale, che con me ha avuto inizio e che farà affondare la conoscenza del passato nel subcosciente.


 

Per contro intravedo altre persone che, rincarando la dose, affermeranno che l’uomo conduce un esistenza nel sonno più completo e che, oltre a non ricordare il passato non vive neppure in modo cosciente il presente della sua vita; crede di essere sveglio solo perché quando cammina non va a sbattere la testa contro il muro … pardon contro un albero … ma in realtà, pur vivendo, dorme ad occhi aperti.


 

Non posso assolutamente nascondere che questo fatto, grazie allo stato di imperfezione nel quale sono appena caduto, lo sto già vivendo sulla mia pelle; in alcuni pochissimi e brevissimi momenti mi rendo conto con chiarezza di come mi identifichi coi pensieri della mia mente, con le varie situazioni, oltre che con tutto ciò che non è mio, come solo possono essere tutte le cose che mi stanno intorno, che stanno al di fuori di me.


 

Mi identifico in uno stato fisico diventando il dolore stesso, in uno stato emozionale divenendo la rabbia stessa … quando “penso” … divengo/sono il problema, in realtà non penso, sarebbe meglio dire che “vengo/sono pensato”.


 

Benché le ipotesi di partenza delle “2 fazioni” sembrino più o meno simili, vorrei segnalare che mentre le prime persone si dedicheranno a studiare l’uomo così come lo “vedono”, come lo trovano, come suppongono o immaginano che egli sia, le seconde andranno a studiarlo dal punto di vista della sua … possibile evoluzione.


 

Queste ultime sono convinte che, anche se non si sa bene perchè, Lei abbia lasciato, mi si consenta … “il lavoro a metà”, affidando all’uomo in prima persona il compito di portare a termine la sua evoluzione, la creazione della sua “anima” o del suo “corpo astrale”, come ameranno dire nelle discussioni che faranno.


 

Voglio farLa ridere … pensi che uno di loro porterà come esempio quello di un burattino di legno dal naso lungo, se non sto vedendo male, a causa delle bugie che dice, e che alla fine diventa un bambino in carne e ossa.


 

Il gruppo delle prime persone, siano esse “atei” o credenti, penserà che tutto sia in potere dell’essere umano, useranno termini come libero arbitrio, quindi “il mio peccato” sarà visto e considerato sempre come mia unica e completa responsabilità.


 

Le Scritture che verranno e che prenderanno il nome di Sacre, diranno che il corpo del reato è consistito in una mela, altri, gli “atei”, sulla scia di un altro tipo di rivelazione mi si passi il termine … più cruda … diranno che il frutto della disobbedienza è da ricondurre al cervello dei miei simili che mi era stato fatto divieto fin da subito di mangiare, in ambo i casi rimane il fatto che le cose non cambiano di molto perché, ripeto, la colpa di tutto ricade sempre su me stesso.


 

Ho posto l’accento, anzi le virgolette, sul termine atei, perché arriverà qualcuno che sarà convinto d’aver dimostrato che non esistono …


 

Non per “mettere le mani avanti”, come fra non molto si userà dire e sempre con tutto il dovuto rispetto, ma la cosa drammatica … non so come dirlo … è che coloro i quali insistono sul concetto del “lavoro lasciato a metà”, sono più propensi a pensare che l’evento straordinario sia stato causato da un pasticcio cosmico che qualcuno dei Suoi assistenti ha combinato.


 

Di conseguenza questo fatto andrebbe a smontare la tesi della mia personale responsabilità intorno al “frutto proibito” che è stato mangiato, sia esso vegetale o animale, al peccato originale o alla perduta innocenza a seconda di come questa male augurata vicenda la si voglia chiamare.



 

Pare ne siano successe di cotte e di crude … si potrebbero tirare in ballo la guerra combattuta in cielo tra intelligenze spirituali, mi permetta, ancora prima che nascessi io, quando una cometa centrò in pieno il nostro pianeta dal quale si staccarono due frammenti, la Luna e Anulios, il frammento più piccolo.

Per non parlare del rimedio che si è dovuto approntare in fretta e furia col mio arrivo per paura del suicidio che io ed i miei discendenti penseremo di attuare quando arriveremo a scoprire con certezza che lo scopo della nostra esistenza è solamente quello di “far da cibo” ai due frammenti cosmici.

So benissimo del lavoro sporco che è stato commissionato all’Arcangelo Sakaki per inventare qualcosa che favorisse una “vita in discesa”, facile e gaudente sia per me che per i miei discendenti; mi ha applicato la sua “invenzione” proprio in mezzo alle gambe … ho già avuto modo di verificare che mi fa vedere il mondo sottosopra, la realtà capovolta, mi ha fatto conoscere cos’è l’orgasmo, finora per me sconosciuto, e so anche che, col tempo, costituirà una pratica come dire … sempre più stanchevolmente simpatica e piacevole.

Ma a parte queste ultime cose, che andrebbero chiaramente ad annullare l’ipotesi della mia colpevolezza, della responsabilità del mio peccato, vorrei tanto sapere perché … “pur avendomi creato a Vostra immagine e somiglianza”, avete fatto in modo che potessi agire contro il Vostro piano, quello di creare un uomo che nel corso di una lunga evoluzione naturale, avrebbe potuto raggiungere un’intelligenza sana e particolarmente elevata come la Vostra?

Perché avete instillato in me questa … “premura” di voler ottenere tutto velocemente, questa tentazione di aggirare il Vostro volere, di intraprendere la strada più corta?… che sia maledetta questa strada più corta!

Credete che non sappia di Heropas, il tempo … e di quanto Vi sia nemico, Vostro quanto mio peggior nemico … avete voluto avermi a Vostro fianco in questa battaglia, e io Vi ringrazio, è un grande onore, ma Voi avete delle “spalle grosse per affrontarlo” … guardate un po’ le mie, quelle che Voi mi avete dato!

Bastava che mi aveste lasciato in dono la pazienza di attendere il corso delle cose, aspettare tranquillamente e serenamente i molti milioni di anni che sarebbero stati necessari per il compimento della mia evoluzione naturale, per diventare il Dio del mio pianeta …la Terra … e invece è andato tutto per il verso sbagliato, pazienza!

Non voglio, chiaramente, rimproverarLe niente, non avrebbe senso né risolverebbe lo stato delle cose che del resto, molte volte, persino Lei non può cambiare … mi dichiaro colpevole, mi punisca con la morte unitamente alla mia progenie …

In cambio mi permetta di chiederLe una cosa, in nome anche di quelli che verranno dopo di me … faccia a tutti noi la grazia di poterLa vedere, di poter sentire sempre la sua presenza, di poterLe sempre stare vicino!

Infinite grazie

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