Visione Esoterica della Vita

 

MilleNomi

E' indubbio che colui che ha intrapreso un sentiero spirituale si pone in modo "particolare" nei confronti del perchè dell'esistenza, e superando la visione statica, racchiusa fra nascita e morte, si trova ad abbracciare quella del Divenire: del ciclo ininterrotto di evoluzione/involuzione, fino alla completA liberazione, attraverso la propria trasmutazione.

Tutto sarà visto con occhi diversi, tutto sarà quindi diverso, e altre necessità, non soddisfabili nel mondo della materia, chiederanno attenzione e impegno.

Ciò porterà la persona a considerarsi come un errante, straniero nel proprio paese e estraneo fra coloro che fino a quel momento erano familiari, amici, e conoscenti. Una nuova sensibilità in lui nascerà, ma come una specula una insensibilità verso ciò che prima, e dai più, era considerato prezioso lo accompagnerà.

Alcuni arriveranno a considerare questa vita come una condanna a cui sono sottoposti prima del ricongiungimento, non comprendendo che in realtà non è nell'estraniarsi dagli altri che conseguiremo la liberazione, ma misurandoci con loro e con noi stessi.

Personalmente ho sempre visto il nostro ciclo delle vite, come una prova a cui siamo sottoposti, sempre governati dal giudizio, sempre in bilico fra avanzare o retrocedere lungo la scala evolutiva. Un percorso da guerrieri, da eroi che attentano alle sacre porte, desiderosi con la spada in pugno di fare breccia tra gli opponenti. Ma il vero e ultimo avversario giace in noi. Egli ci impedisce di entrare in contatto con l'atomo degli atomi, con la monade che è insita in noi, attraverso l'illusione e l'inganno di questo mondo.

Noi racchiudiamo nel profondo, celata, e quasi dimenticata l'Essenza, cioè quella scintilla, quella fiammella del tutto che è stato Padre del tutto. L'Essenza è parte di noi, eD eoni di evoluzione - involuzione nella materia ha relegato ad essere uno spettro obliato: affogato dai tentacoli degli aggregati psicologici.

E il nostro trascinarsi ricorrenza dopo ricorrenza, consiste proprio nel risveglio della nostra Essenza. In modo tale che potremmo conoscere e quindi ricongiungerci, in un'estasi infinita, con tutto quello che è.

Triplice è la visione che porta all'estasi: creazione, principio creativo, il creatore. Questo è, per me, il Pleroma degli antichi gnostici. E' la ricerca che deve compiere chi è esoterista, o meglio chi ha intrapreso un percorso di luce, ma per ottenere un simile risultato, dobbiamo lavorare con sacrificio e passione su noi stessi.

Essere presenti.

Essere capaci di osservare, le pulsioni del nostro agire.

Essere capaci di compiere l'Opera, di pulizia interiore.

Altrimenti sprechiamo così una della nostre, non infinite, possibilità, senza essere funzionali al disegno. In quanto siamo funzionali al disegno, solo quando la nostra coscienza è risveglia, rinascendo così Uomini Nuovi, lasciandoci alla spalle la nostra attuale forma di uomo-macchina, asservito alla pulsioni e compulsioni degli ego e dalla fascinazione della materia. Ovvio che tale finalità implica è un'opera intima di lavoro su noi stessi di sgretolamento della pietra, che presuppone un rapporto diretto, e senza mediazione con il Creatore,con il principio creativo, e con la creazione. Questo è fondamentale, in quanto tutto quello che ci è dato non è nostro, e tutto quello che non ci è dato, non è utile al nostro intimo.

Noi dobbiamo tornare nella luce, da dove proveniamo, perchè in noi c'è una fiammella di luce. Compito nostro cercarla, accudirla e fare in modo che divampi come un fuoco sacro.

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