Rabolù

Samael Aun Weor


Joaquin Enrique ( che assunse il nome di Rabolù in virtù dell'iniziazione intima ), nasce nel 1926 in Colombia. La famiglia di umili origini, e legata in modo profondo alla religione cattolica, la natura circostante selvaggia, e le condizioni di estrema indigenza di quanti compongono il suo ambiente sociale, orientano in modo decisivo la sua ricerca di un sistema in grado di liberare l'uomo dal suo stato di semplice burattino, in balia di forze a lui maggiori e occulte. La vita di Rabolù è la vita di un qualsiasi uomo comune, lavoro, amori, qualità e difetti, fino a quando non incontra Samael Aun Weor e la sua dottrina volta all'autorealizzazione intima. Quel momento segna un importante punto di svolta per entrambi e per il movimento gnostico samaeliano. Nasce una profonda amicizia e stima fra questi due carismatici personaggi, Rabolu è il discepolo prediletto di Samael, e Samael è l'esempio da seguire per Rabolu. Le due personalità sono profondamente diverse, quasi antitetiche, ma per lunghi anni trovano convivenza all'interno della ricerca, e della strutturazione del movimento, a cui Rabolu partecipa attivamente. Se Samael è votato, in virtù dei suoi precedenti studi, all'ascolto, alla pacatezza, all'affetto del buon padre, Rabolu che non poteva contare su di un'adeguata istruzione, era analfabeta, sviluppa un approccio divulgativo aggressivo e severo.

Fra gli anni che intercorrono dal 1960, al 1975, spende la propria vita a diffondere il pensiero gnostico in tutto il Sud America, compiendo vera e propria opera di apostolato, e contribuendo alla creazione di varie missioni gnostiche. Le quali iniziano a legarsi alla sua persona, come guida operativa, piuttosto che a quella di Samael, impegnato nel lavoro di rielaborazione, in chiave didattica, dell'insegnamento.

Il 1975 rappresenta una data cruciale, che segnerà l'inizio dell'allontanamento fra Samael e Rabolu. Samael riconosce che oramai Rabolu è entrato in contatto con il suo Maestro Intimo ( l'anima formata si è unita all'Essenza ), e lo riconosce come Maestro del Karma, chiamato a legiferare sulle sorti e sugli attriti all'interno del movimento. Oggi possiamo sicuramente affermare che tale atto rappresentò il seme da cui nacque la prima scissione interna al movimento gnostico samaeliano.

L'annuncio dell'investitura di Rabolu a Giudice del movimento, viene data in un messaggio registrato per le comunità gnostiche del Salvador, in cui il V.m. Samael dice:

"... Già il nostro fratello Joaquin Amortegui, è V.M Rabolù, perché "realmente" è un Signore del karma,....... Rabolu è direttamente un padrone della legge, capisce bene, ed è compreso, lui è un padrone che fa e fa bene, che è nel relativo ministero per applicare la legge ... Rabolu come giudice di Karma ha l'autorizzazione a stabilire l'ordine dove è necessario"

Nel 1976, Rabolù, forte del mandato avuto da Samael, si reca in Brasile per riformare le missioni gnostiche, da lui stesso costituite negli anni precedenti, e fortemente soggette al carisma della sua figura. Nella pratica assistiamo ad un vero e proprio scisma, che infrange l'unità del movimento gnostico. Sicuramente in tale opera Rabolù è stato agevolato dalle precarie condizioni fisiche in cui versava il Maestro Samael.

Nel 1977 Samael Aun Weor abbandona il corpo fisico. Tale evento coglie impreparato il movimento, causando una serie di fratture, che determineranno l'attuale realtà caratterizzata da una serie infinita di associazioni, che si muovono in modo autonomo. Ma all'indomani della morte del Maestro, Rabolù, Lakshimi ( il responsabile del centro istruttori ) e Litelantes ( la seconda moglie del maestro ) si contendono la guida del movimento, senza giungere a nessuna risoluzione in tal proposito.

Nel 1980 Rabolú ha cercato nuovamente di unificare la galassia composita del movimento in un'unica istituzione, attraverso un suo continuo pellegrinaggio nelle varie missioni e una nuova sintesi della dottrina del Maestro Samael, a suo avviso inadeguata in relazione allo stato degenerato dell'umanità. Tale tentativo fallisce.

Nel 1993 ha sintetizzato la strada verso l'autorealizzazione in un libro (sintesi delle tre montagne). In seguito in con il testo l'Aquila Ribelle, ( raccolta di risposte date ai suoi allievi occidentali ) ha proposto un semplice percorso verso l'espansione della coscienza.

In 1998 scrive il Pianeta Rosso: Hecobulus. Dove indica chiaramente nella pratica della morte in marcia, e nel viaggio astrale, l'unica via di salvezza per questa nostra umanità. Il testo, di stampo millenaristico, narra come l'attuale civiltà verrà cancellata dal passaggio di un pianeta posto al limite estremo del nostro sistema solare.

All'inizio del 2000, Rabolù abbandona il suo corpo fisico. Il suo messaggio può essere riassunto nell'Amore per tutta l'umanità.

 

Insegnamento

In realtà non vi sono molti punti di differenza fra la dottrina di Samael, e quanto divulgato da Rabolù, che sempre si è professato come continuatore dell'opera del suo iniziatore. Ciò che emerge chiaramente nei suoi scritti, e nella sua opera, è un giudizio decisamente più cupo sull'attuale stato involutivo dell'intera umanità, e nella necessità di procedere ad una veloce inversione di marcia. Rabolù, all'interno del suo movimento ( MGCU - Movimento Gnostico Cristiano Universale, poi sono avvenute delle scissioni e sono nati i vari MGCUI, Gnosis Samael ecc.. ) chiude i Luminasali, punti di luce, in quanto ritiene l'umanità indegna di tale dono della Loggia Bianca. A livello operativo riduce l'opera di autosservazione, e giudizio dell'Ego, alla pratica della Morte in Marcia, e al lavoro astrale. La pratica della discussione con l'istruttore di quando ricevuto in dono dallo studente gnostico nella fase onirica, viene abolita ( in quanto sostiene che non è possibile fidarsi di nessuno ), e stessa sorte è riservata alla pratica della Karezza operata ad un vaso.

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