La Precessione Degli Equinozi E Le Case Lunari Nell’astrologia Cinese

Fabio Petrella

 

 

Mentre in Europa Astronomia e Astrologia si sono separate dopo la nascita della Rivoluzione Scientifica, nella Cina tradizionale esse non si sono mai divise.

Nel Tianwen (1) ci si riferiva all’osservazione del sole e della luna, dei pianeti, delle stelle e delle comete, e dei fenomeni meteorologici, ma anche ai pronostici da essa derivati; strumenti astronomici e teorie cosmologiche erano entrambi inclusi nel Tianwen.

Calcoli calendariali, noti come ‘lifa’ e ‘lishu’, erano anch’essi compresi fra i compiti del Bureau Astronomico Imperiale.

Così fu attraverso gli studi astronomici che gli imperatori cinesi speravano di comprendere ‘shu’ (2) nella forma di ‘tianshu’ o ‘qishu’ e ‘lishu’, in modo da essere preavvertiti non solo del loro destino personale ma anche di quello dinastico, sperando che qualcosa potesse essere fatto per evitare qualunque calamità fosse in arrivo.

Diversamente dall’Astrologia occidentale, l’Astrologia Cinese cercò di predire il destino di persone che rivestivano ruoli importanti, dall’imperatore in giù, e quello di regioni geografiche; ma mai si occupò di destini individuali.

Secondo questa ottica ci occuperemo ora delle stelle e delle costellazioni nell’Astronomia cinese.

La più importante stella in Astronomia cinese è la ‘Stella Polare’. Fu presa come riferimento dagli astronomi cinesi per misurare distanza angolari di altre stelle, a causa del fatto che appariva fissa nei cieli mentre tutte le altre stelle vi ruotavano attorno.

Nell’Astrologia Cinese la ‘Stella Polare’ era considerata la controparte celeste dell’imperatore regnante cinese.

Attualmente la ‘Stella Polare’ è la stella a Ursae Minoris, ma a causa della precessione degli equinozi (3), essa non era la ‘Stella Polare’ per gli astronomi cinesi circa 2000 anni fa, al tempo di Sima Quian (4).

Se prendiamo una proiezione polare di una mappa stellare del cielo settentrionale, troveremo l’attuale Stella Polare vicino al centro della cartografia, rappresentato dall’incrocio di due assi perpendicolari: il coluro equinoziale ed il coluro sostiziale (5). Lungo il coluro sostiziale possiamo vedere il Polo Nord dell’eclittica, che si trova 23° distante dal Polo Nord Celeste, nel punto di incontro dei due coluri. Ora se prendiamo come centro il Polo Nord dell’eclittica e tracciamo un cerchio con un raggio eguale alla sua distanza dal Polo Nord Celeste, otteniamo il percorso del Polo Nord Celeste non solo nel passato ma anche nel futuro. Poiché su questo arco 1° equivale a 71,75 anni circa, possiamo calcolare , per esempio,che al tempo  Yixing del periodo Tang (VII sec.), la stella Niuxing (Stella Pivot, S1694 Camelopardi) era la più vicina al Polo Nord Celeste, per cui era considerata allora la Stella Polare (fig.1).

L’attuale ‘Stella Polare’ (a Ursae Minoris) si trova nella costellazione cinese Gouzhen, mentre la stella Niuxing si trova nella costellazione Beij, entrambe importantissimi per gli astrologi cinesi. Le stelle comprese in questa regione celeste rappresentavano l’Imperatore e i membri della famiglia imperiale, come anche l’Imperatrice, il Principe ereditario, le Concubine imperiali e i loro figli, e così via.

Intorno a questa regione vi sono altre costellazioni, denominate secondo i nomi di ufficiali o dipartimenti che rendevano servizi a stretto contatto con la corte imperiale.

Queste stelle erano circondate da due serie di stelle che formavano due ‘muri’, simili a quelli del palazzo imperiale. Dunque essi formavano il Muro Occidentale e il Muro Orientale del Palazzo Imperiale Celeste, e la regione da essi inclusa si chiama Ziwiyuan, lo Spazio Chiuso Porpora Proibito. Fuori da questo spazio si trova una delle più importanti e affascinanti costellazioni: il Gran Carro, Beidou in Astrologia cinese.

Altresì nota con numerosi altri nomi, come ad esempio l’Orsa Maggiore e il Bushel, è composta da sette stelle, di cui quattro formano il Carro e le restanti tre il Timone, o Coda dell’Orsa. Il Carro è formato da a,b,g,d Ursae Majoris, e il Timone da h,e,z Ursae Majoris.

Molto di noi sanno che unendo le prime due stelle del Carro, a e b U.Ma., e tracciando una linea immaginaria verso il Nord, questa incontrerà l’attuale Stella Polare ad una distanza pari a circa 5 volte lo spazio fra le due stelle.

A causa delle precessione degli equinozi, la costellazione del Gran Carro si sta progressivamente allontanando dal Polo Nord Celeste; per questo essa appariva agli astronomi cinesi del periodo Zhou, circa 2500 anni fa, molto più alta nel cielo di quanto sia ai giorni nostri. In quel tempo doveva essere una visione affascinante guardare il Timone del Gran Carro ruotare intorno al Polo Nord Celeste come la lancetta di un orologio, ma in senso antiorario.

Da Sima Quian sappiamo che le stagioni potevano essere determinate dalla posizione del Timone del Gran Carro: per esempio si narra che di sera, quando esso puntava verso oriente e la stella Spica sorgeva, ci si faceva gli auguri per l’inizio della primavera o ‘lichun’. Dunque il Timone poteva essere usato per scandire molto accuratamente il tempo.

E’ interessante notare che i Taoisti spesso menzionano due stelle immaginarie, in aggiunta alle sette di Beidou, sostenendo che in tutto ve ne erano nove (6), ma che soltanto sette potevano essere viste dalla gente ordinaria, mentre le altre due potevano essere viste soltanto in particolari circostanze. Queste due stelle supplementari, appartenenti a Beidou, furono menzionate per la prima volta nel Xingjing (7), nel periodo cosiddetto degli Stati Belligeranti. Ora, se noi estendiamo il Timone prolungandolo secondo una linea immaginaria, incontriamo la costellazione di Bootes. Come abbiamo appena visto il Gran Carro si è abbassato scendendo dal Polo verso l’orizzonte, ma quando era più alto nel cielo, tremila o quattromila anni fa, l’astronomo cinese poteva riconoscere nove stelle all’interno della grande costellazione del Carro. Nel tempo, con l’abbassarsi del Gran Carro, le due stelle all’estremità del Timone finirono per scomparire sotto l’orizzonte, lasciandone visibili soltanto sette. Needham (8) suggerisce che Zhaoyao (g Bootes) potesse essere una delle stelle ‘perdute’; essa ha lasciato la posizione di perpetua visibilità nel cielo della Cina nel 1500 a.C. circa.

Se ciò fosse vero, allora l’Astronomia cinese potrebbe avere avuto una storia molto più lunga di quanto molti studiosi ipotizzino.

Lo spazio intorno al Polo Nord che non scompare mai alla vista, notte dopo notte, si chiama il Palazzo Centrale (Zhonggong). Il resto dei cieli è invece suddiviso in quattro settori uguali: i quattro Palazzi (9).

Il Palazzo Orientale (Donggong), meglio conosciuto come Canglong (Drago Azzurro); il Palazzo Occidentale (Xigong), meglio conosciuto come Baihu (Tigre Bianca); il Palazzo Settentrionale (Beigong), meglio conosciuto come Xuanwu (Guerriero Tenebroso); il Palazzo Meridionale (Nangong), meglio conosciuto come Zhuque (Uccello Vermiglio).

Distribuite più o meno lungo l’equatore (10) e fra i Quattro Palazzi si trovano le 28 case lunari (xiu); anch’esse, a causa dello spostamento dell’asse polare, si sono allontanate dal piano equatoriale rispetto a 2000 anni fa quando a questo era allineate. Il termine ‘xiu’ per casa lunare , se letto ‘su’ significa alloggiamento per la notte o posto di tappa. Vista da un osservatore terrestre, la luna impiega 29,5 giorni per completare una rivoluzione della Terra, ma se vista dalle stelle (11) impiega 27,5 giorni. Forse il numero medio 28 è stato scelto per assegnare le 28 ‘case’ lunari.

Nel Palazzo Orientale si trovano le ‘case’ lunari Jue (il Corno), Kang (il Collo), Di (la Radice), Fang (la Camera), Xin (il Cuore), Wei (la Coda), e Ji (la Cesta).

Nel Palazzo Settentrionale vi sono Nandou (il Carro meridionale), Niu (la Mucca), Xunu (la Cameriera in Attesa), Xu (il Vuoto), Wei (la Cime del Tetto), Yingshi (l’Accampamento) e Donghi (il Muro Orientale).

Nel Palazzo Occidentale vi sono Kui (il Passo), Lou (il Laccio), Wei (lo Stomaco), Mao (il Posto di Tappa), Bi (la Rete), Zixi (il Becco della Tartaruga) e Shen (l’Investigatore).

Nel Palazzo Meridionale ci sono Dongjing (il Pozzo Orientale), Yugui (il Veicolo Fantasma) Liu (il Salice), Qixing (le Sette Stelle), Zhang (la Rete Estesa), Yi (le Ali), e Zhen (il Carro Incrociato).

 

NOTE

 

(1)  Antico libro di astronomia cinese

(2)  Shu: il numero cinese secondo la sua funzione archetipica

(3)  Precessione degli equinozi: il movimento oscillatorio dell’asse polare terrestre che origina l’arretramento del punto gamma di circa 1° ogni 71 anni e 8 mesi circa.

(4)  Sima Quian: famoso astronomo cinese vissuto fra il 145 e l’85 a.C.

(5)  I circoli di declinazione o cerchi orari sono i circoli massimi che passano per i due poli celesti. Il circolo di declinazione che passa per i due equinozi è il coluro equinoziale mentre quello che passa per i due solstizi è il coluro solstiziale.

(6)  I primi 9 numeri formano la sequenza del Lo Shu o quadrato magico del Feng Shui e costituiscono il cosiddetto Ki delle 9 stelle.

(7)  Catalogo cinese delle stelle

(8)  Joseph Needham (1900-1995): grande sinologo.

(9)  Quattro Palazzi: corrispondono alle quattro direzioni principali del Pa Kua nel Feng Shui

(10)                     Si intende l’equatore celeste

(11)                     Astronomicamente si intende dal centro della galassia.

 

 

notizie tratte da Li,Qi and Shu di Ho Peng Yoke, Dover Ed., 2000

 

[HOME]-[Alchimia e Simbolo]

 

Tutti i diritti sui testi qui consultabili sono di esclusiva proprieta' di Lex Aurea ( rivista registrata presso il Tribunale di Prato ), www.fuocosacro.com  e dei rispettivi Autori. Per qualsiasi utilizzo, anche non commerciale, si prega prima di contattarci fuocosacroinforma@fuocosacro.com