Concentrazione e Meditazione 

Swami Sivananda

 

Dialoghi sullo yoga

D. - Su cosa ci si può concentrare?

R. - Concentrati all'inizio su di una forma concreta; su quella del Signore Krishna, con il suo flauto in mano, o su quella di Vishnù che ha la conca, il disco, la mazza ed il lotus nelle sue quattro mani.

D. - Qualcuno mi ha detto di guardarmi sempre in uno specchio, nel punto situato tra le due sopracciglia. Posso fare così?

R. - Sì, puoi farlo; è un modo di concentrarsi; attieniti però, ad un unico modo: quello dell'immagine di Rama. Solo se ti concentri sulle immagini di Dio . e mediti sulle Sue qualità ed attributi, puoi crescere spiritualmente.

D. - Perché alcuni si concentrano sul shalagrama?

R. - Perché esso ha acquistato la capacità d'indurre alla concentrazione facilmente.

D. - Io mi concentro sullo spazio tra le due sopracciglia (trikuta) e sulla sillaba OM: suono ed immagine. Faccio bene?

R. - Hai ragione. Associa ad OM le idee di purezza di Sat-Chit-Ananda (esistenza pura, conoscenza pura, felicità pura; è uno dei nomi di Brahman). Senti di essere coscienza onnipenetrante. Questo modo di essere (bhava) è necessario.

D. - Cosa dovrei fare per avere una profonda concentrazione della mente?

R. - Sviluppa intensamente la rinuncia (vairagya). Aumenta la durata degli esercizi. Siediti isolato. Non ti mescolare con gli indesiderabili. Osserva il silenzio (mauna) per tre ore di seguito. La sera mangia solo frutta e latte. Così avrai una profonda concentrazione della mente, te l'assicuro.

D. - Un discepolo ha bisogno di parole d'incoraggiamento. Spesso tiene molto a mantenere il contatto col suo guru. È per questo motivo che vi disturbo spesso. Posso ora chiedere come si accresce il potere di concentrazione?

R. - Puoi scrivermi spesso; ogni perturbazione è in rapporto con la mente. Per colui che vive nell'Atman c'è sempre pace, una pace che trascende la mente. Le noie, i turbamenti o le afflizioni possono difficilmente raggiungere una persona che vive in ispirito. La concentrazione si accresce quando si riducono i bisogni ed i desideri con l'osservare il silenzio (mauna) due ore al giorno; restando chiusi una o due ore al giorno in una stanza tranquilla, praticando il pranayama, pregando, aumentando il numero delle sedute di meditazione alla sera e di notte, con il discernimento (vichara), ecc...

D. - Il japa (ripetizione di una formula sacra) può portare alla concentrazione?

R. - Sì, fa il japa interiore (manasika-japa).

D. - Quando cerco di concentrarmi tra le sopracciglia (trikuta), sento un leggero mal di testa. C'è un rimedio per questo?

R. - Non lottare con la mente. Nel concentrarti non fare uno sforzo violento; rilassa tutti i tuoi muscoli così come il cervello. Concentrati dolcemente ed in modo naturale. Così allontanerai ogni sforzo inutile, e di conseguenza, ogni mal di testa.

D. - La mia mente è sempre incostante e la carne è debole. I miei tentativi di concentrazione riescono solo ogni tanto, e spesso mi deludono. Non mi è facile purificare la mente. Che cosa mi consigliate di fare?

R. - Il tuo vairagya non è intenso. Devi svilupparlo. Pratica una sadhana intensa. Aumenta la durata della meditazione fino a quattro ore. Riduci la tua attività (vyavahara). Rinchiuditi tre mesi in un luogo di pellegrinaggio, a Rikhikesh o a Uttarakashi, e osserva il silenzio (mauna) per tre mesi interi. Avrai così delle concentrazioni e delle meditazioni ammirevoli.

D. - Perché lo yogin che pratica il shakti-sanchara sul suo discepolo gli chiede di abbandonare ogni altra forma di sadhana?

R. - Per sviluppare un'intensa fede sono necessarie la fermezza sulla via, la fissità della mente e un'unica forma di yoga.

D. - Io faccio il japa due ore al giorno e il pranayama per un quarto d'ora. Raggiungerò la fissità della mente (ekagrata) o l'identificazione (tanmayata) entro due o tre anni?

R. Sì, puoi raggiungerla, se sei puro e sincero nel tuo sadhana.

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