|  | Squadra, Compasso e Libro SacroAntonio Urzì Brancati |  | 
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		Il libro sacro, la squadra ed il compasso costituiscono, come vi ho già 
		detto, i tre pilastri della loggia. Sono quindi un simbolo completo, un 
		simbolo, cioè, che da solo può condurre l’iniziato dalla terra al cielo. 
		Ricordate il nostro Fratello Tallone. In una sua disamina dei simboli 
		distingueva il simbolo incompleto, quello cioè che ci fornisce una 
		visione limitata della scienza divina, dai simboli completi come, per 
		esempio la Divina Commedia, che ci forniscono cioè la visione completa 
		di ciò che desideriamo conoscere. Non possiamo però esaminare i nostri 
		tre simboli nel significato che esprimono tutti e tre insieme se prima 
		non li si esaminano singolarmente. 
		
		Esaminati singolarmente questi tre simboli esprimono il loro significato 
		letterale, morale ed analogico. Esprimono il loro significato anagogico 
		esaminati nel loro insieme.  
		
		La squadra: letteralmente, per noi Massoni, richiama lo strumento che i 
		costruttori adoperavano per tracciar linee rette, precise. Serviva anche 
		per tracciare angoli retti, il quadrato e se la si faceva girare 
		tracciava anche delle croci. Croci latine o croci celtiche; croci 
		pitagoriche o croci di sant’Andrea etc. Il significato morale è 
		facilmente ricavabile dalla struttura stessa di tale strumento. La 
		squadra ha due bracci che in Massoneria sono in proporzione di tre e 
		quattro. Può quindi formare un rettangolo o un triangolo pitagorico con 
		un angolo, cioè di 90°. In sostanza essa è accostabile a tutte le figure 
		geometriche aventi angoli di 90° e quindi, dal punto di vista morale, è 
		il simbolo dell’equilibrio, della rettitudine che deve possedere il 
		Massone. Dal punto di vista analogico, essendo uno strumento fisso è 
		inteso quale simbolo passivo, femminile, simbolo della materia, della 
		terra. 
		 
		
		La terza colonna del Tempio è il libro sacro. Il libro sacro innazitutto 
		è un libro con tutti i suoi significati sia letterali che morali. Come 
		libro esso è un simbolo di scienza, di saggezza. In esso si raccoglie il 
		sapere dell’umanità. Tale sapere è relativo se è riferito a profani è 
		assoluto se riferito ad iniziati. Il sapere assoluto è contenuto nei 
		libri sacri. La simbologia del libro sacro è vastissima. Spesso 
		il sapere sacro, il potere della conoscenza è rappresentato da un leone 
		bibliofilo (come si vede p. es. nell’emblema della repubblica di 
		Venezia). Nella relativa leggenda il Graal è spesso identificato con un 
		libro. Nei tarocchi il Papa e la Papessa vengono indicati il papa con un 
		libro aperto e la Papessa con un libro chiuso. Il libro aperto esibito 
		dal Papa vuol significare la volontà ed il dovere di esternare al mondo 
		profano la propria conoscenza. In genere significa però che l’uomo deve 
		regolare la propria condotta secondo i suoi insegnamenti. Il libro 
		sacro, in Massoneria, è un simbolo indispensabile. Non si può esser 
		Massoni se non si ha una religiosità, anche personale. Il libro sacro, 
		in Massoneria, a mio avviso, dovrebbe essere un libro bianco da riempire 
		con ciò che ciascuno degli iniziati è in grado di conoscere. Esso, però, 
		viene spesso individuato nel libro religioso appartenente alla 
		tradizione del luogo in cui sorge la Loggia. Si ha così la Bibbia se la 
		Loggia sorge in un paese a tradizione cattolica; il vecchio testamento 
		per i paesi cristiani non cattolici; la Torah se la Loggia sorge in un 
		paese a tradizione ebraica; il Corano in un un paese Musulmano e così 
		via. Spesso vengono adoperati diversi libri sacri 
		o il libro bianco se la Loggia ospita Fratelli di diversa 
		religione insieme a Fratelli di nessuna religione rivelata. Sotto questo 
		aspetto io, personalmente, non mi pongo il problema. E vi spiego il 
		perchè. Non ho difficoltà a manifestare la mia religiosità e la mia non 
		appartenenza ad alcuna religione rivelata. Ritengo però che tutte le 
		religioni rivelate derivino in primo luogo dalla religiosità insita in 
		quasi tutti gli uomini e in secondo luogo dalla esigenza di adattare la 
		religiosità in modo che essa fornisca al popolo cui si riferisce la 
		regole sia per raggiungere la vera conoscenza sia, in ogni caso, per 
		vivere in armonia con gli altri esseri che compongono la società cui si 
		appartiene. I libri sacri, quindi, contengono sia le verità assolute, e 
		queste non possono essere che comuni a tutti gli uomini, sia le regole 
		di comportamento, diverse per ciascun essere cui il libro sacro si 
		riferisce. Queste ultime regole insieme alle regole che i possessori 
		della verità sacra impongono per determinare, accrescere o conservare il 
		loro potere vengono da me considerate come regole umane, regole 
		contingenti e pertanto da non esaminare al fine del conseguimento della 
		verità. Vi sono altri elementi di cui è opportuno parlare. La squadra ed 
		il compasso sono sovramessi e non sottomessi al libro sacro. Ciò fa 
		nascere varie considerazioni. A noi giova solo osservare che non vi è 
		sottomisione della mente o del corpo allo spirito. Anzi, per raggiungere 
		ciò che ci può dire lo spirito occorre partire dal corpo e dalla 
		elaborazione che fa la mente delle sue osservazioni. Altra 
		considerazione: il Rebisi di Basilio Valentino è rappresentato da 
		un individuo a due teste che regge in una mano una squadra e nell’altra 
		il compasso. In alchimia il Rebis sostituisce il libro sacro. Entrambi 
		pervengono allo stesso risultato, all’androginia. Altra considerazione 
		ancora: In loggia i lavori si aprono quando il M.V. ordina al primo 
		sorvegliante di aprire il libro sacro e di disporre su di esso la 
		squadra ed il compasso e si chiudono quando l’ordine è il contario. In 
		sostanza i lavori iniziano quando tutto è messo in ordine e finiscono 
		quando l’ordine è nascosto. Un’ultima considerazione; ultima perchè il 
		tempo è limitato e non perchè non se ne possono fare altre. Il libro 
		della legge Sacra dice al Massone che il suo piano di lavoro è tracciato 
		dall’alto verso il basso. Senza il verbo divino qualsiasi lavoro 
		potrebbe risultare alla fine molto traballante.  
		
		Tutto ciò che vi ho detto fino a questo momento non sono solo delle 
		semplici esercitazioni. I simboli bisogna conoscerli singolarmente si si 
		vogliono adoperare nel loro insieme.  | ||
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